È il 1915 quando Stephen Fermoyle, appena ordinato sacerdote, sta attraversando l’oceano sul transatlantico italiano Vesuvio per tornare nella natia Boston. È stato assegnato come vicario parrocchiale nella chiesa di un sobborgo a forte immigrazione italo-irlandese dove abita anche la sua famiglia di origine. Da qui viene raccontata tutta la sua carriera tra speranze, incomprensioni, tentazioni, crisi e dolori: vicario, parroco, segretario personale del vescovo e suo conclavista, assistente alla Segreteria di Stato e del legato apostolico a Washington, vescovo a Hartfield, quindi arcivescovo e cardinale fino all’elezione di Pio XII. Popolato di figure storiche laiche ed ecclesiastiche del tempo, Il cardinale è un romanzo che riflette le problematiche del mondo tra le due guerre mondiali e le questioni di natura sociale e morale. Ma è anche e soprattutto una riflessione sulla fedeltà alla Chiesa cattolica e alla sua dottrina, capace di calarsi nei problemi concreti degli uomini e di portare una maturazione spirituale e umana nel disordine della realtà moderna.
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