Addio a Don Ennio Innocenti, voce cattolica tradizionalista di RadioRai

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Conduceva la nota rubrica "Ascolta, si fa sera", curò il saggio "La conversione religiosa di Mussolini"

E’ mancato, all’età di 88 anni, don Ennio Innocenti, sacerdote romano e teologo, noto al grande pubblico soprattutto per essere stato fra i conduttori nella nota rubrica religiosa del giornale RadioRai, “Ascolta, si fa sera”. La sua personalità, però, andava ben oltre questo.

Al suo attivo, aveva, infatti, una bibliografia sterminata, fra articoli, pubblicati su numerose riviste di cui fu collaboratore, e libri, pubblicati dalla Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis, associazione culturale di cui fu animatore e cappellano.

Sacerdote fedele alla Tradizione e acuto critico della mondanizzazione del cattolicesimo senza cadere nelle restrizioni di vedute che troppo spesso hanno caratterizzato il mondo tradizionalista, a lui si devono numerosi studi sulla gnosi, in cui distingueva una “gnosi pura”, coincidente con la Rivelazione, ed una “gnosi spuria, che poneva all’origine della modernità anticristiana.

Studioso del cristianesimo delle origini, era stato un convinto apologeta della saldatura fra Vangelo e Romanità. 

Molto noto era inoltre il suo saggio La conversione religiosa di Mussolini. Più volte ristampato ed ampliato fino all’edizione definitiva pubblicata nel 2016 per i tipi di Fede e Cultura, in questo libro l’Autore sostiene la tesi di un’ avvicinamento del Duce alla fede cattolica sfociato in un’autentica conversione, tesi che ritorna anche nel libro Statisti cattolici europei.

In questa sua visione di un Mussolini cattolico si poteva forse trovare un’ eco della sua esperienza di vita: fuggito di casa a 12 anni per raggiungere il padre, milite della Guardia Nazionale Repubblicana, fu adottato da tutta la compagnia, finendo giovanissimo nel campo di prigionia di Coltano, dove raccontava di avere assistito di persona alle terribili umiliazioni cui fu sottoposto Ezra Pound. Qui venne, inoltre, in contatto con un sacerdote che lo confessò e comunicò, avvicinandolo alla fede cattolica. Tornò dalla prigionia convinto che, dopo la fine del fascismo, rimanessero nel mondo tre forze in campo: l’America e il capitalismo; l’Urss e il comunismo, Dio e la Chiesa.

Sappiamo con chi si schierò.

Paolo Maria Filippazzi



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