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La crisi e la disgregazione della nostra civiltà nascono con la diffusione dei semi di quegli elementi che avrebbero minacciato più tardi la nostra stessa esistenza: l’indipendenza di ogni singola regione del mondo cristiano da tutto il resto, la negazione di ogni comune autorità morale al di sopra di esse, l’affermazione dello Stato sovrano che non deve nulla a nessuno. Infatti, a partire dal XVI secolo, con l’esplosione della Riforma, e poi nei secoli successivi, si è posta fine all’unità della cristianità si è indebolito il principio stesso dal quale dipendeva la civiltà occidentale. In altre parole, si è verificato esattamente l’opposto di quanto è accaduto all’inizio della nostra civiltà, quando la religione cattolica ha salvato il mondo antico e creato una nuova cultura. Le conseguenze della Riforma si sono prolungate nel tempo e si sono manifestate in molti modi, a cominciare dalla crescita del proletariato e del capitalismo al dominio dell’usura e della concorrenza sfrenata in economia, dal regno delle macchine e dei mezzi di comunicazione all’affermarsi di ideologie e di regimi totalitari.
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