In questi giorni di clausura forzata non ci farà male dedicarci a buone letture. Segnalo a questo proposito una bella collana di tesori della tradizione monastica riscoperti grazie a padre Michele Di Monte, eremita che vive sulle montagne sopra Lecco, a Vendrogno. Una clausura, la sua, scelta per fede, ma che può dire qualcosa di utile e di bello anche a noi che stiamo vivendo una clausura imposta dal coronavirus.
L’Eremo degli Angeli di Vendrogno, a mille metri di altitudine, si raggiunge a piedi, dopo aver lasciato l’auto. Padre Michele ha trovato qui il suo “lembo di cielo” e da alcuni anni vive in una piccola baita in pietra e legno. Indossa l’abito ambrosiano nero e porta la barba, che per Cassiano serve a tener calda l’infanzia spirituale e per la tradizione orientale significa rimanere fedeli a come ci ha fatto Dio. Ma certamente, precisa, “la barba non basta a fare santo il monaco: anche le capre, ammonisce san Girolamo, hanno la barba!”.
Le giornate nell’eremo incominciano alle quattro del mattino e sono scandite dalla preghiera e dal lavoro: orto, taglio della legna, studio, traduzione dei Padri della Chiesa e dell’Oriente cristiano.
È nata così la casa editrice Monasterium, dedicata proprio alla spiritualità monastica occidentale e orientale, con titoli come Diventare monaci. Per un rinnovamento del monachesimo occidentale secondo la Regola di san Benedetto, di Gabriel Bunge, (sull’utilità della Regola di san Benedetto, per i religiosi come per i laici, e l’importanza del monachesimo per il mondo occidentale); Regole monastiche celtiche. Lo Spirito che soffia dal Nord, di Alberto Maria Osenga (sulla singolarità del cristianesimo celtico nella vita dei monaci gaelici); Il mistero della fede. Tesori di spiritualità ortodossa, di Ilarion Alfeev (sulla scoperta del patrimonio della fede ortodossa complementare rispetto alla spiritualità occidentale, perché per respirare l’aria pura della fede occorre utilizzare entrambi i polmoni della cristianità).
I libri, quasi tutti inediti in italiano, sono scelti da padre Di Monte con l’intento di proporre testi di tradizione monastica ma alla portata di tutti.
Milanese di origine, padre Michele è entrato in seminario a diciotto anni e a ventuno, dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme, ha avvertito la prima chiamata alla vita eremitica. Oggi vive dell’aiuto della Provvidenza ed è sempre disponibile (ovviamente parliamo della situazione prima che scoppiasse la pandemia) a incontrare le persone disposte a salire fino all’eremo: “Vengono da me per lo stesso motivo per cui un tempo si andava dai Padri del deserto. Per avere una parola di speranza, in un mondo che forse la sta smarrendo”.
“Molti mi parlano dell’invasività e del rischio di dipendenza dal web. La verità è che oggi abbiamo paura di rimanere da soli con noi stessi, di ascoltare i nostri pensieri. Non si è capaci di gestire la tristezza e l’accidia, e finiamo per riempire tutti gli spazi con qualcosa. Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma non bisogna nemmeno esserne terrorizzati. I problemi, rispetto al passato, sono solo amplificati. L’uomo è sempre lo stesso. E non è diverso da me: lo provo qui nella solitudine, ascoltando la mia miseria e ciò che Dio fa per me”.
La riscoperta dei padri della fede da parte di Monasterium risponde a un bisogno avvertito soprattutto dai giovani: “Cristo è venuto a offrirci la salvezza, ma occorre che andiamo a riscuoterla. Tocca a noi incontrare il Signore misericordioso: non a caso Gesù incontra chi esce dall’anonimato della folla, come Zaccheo: basterà gridare o arrampicarsi su un albero per vederlo. Ma sta a noi farlo”.
La domanda decisiva è quella che Gesù stesso si è posto: “Quando tornerà, il figlio dell’uomo troverà la fede sulla Terra? E se torna in questo preciso momento, come mi trova? Bisogna esser pronti”.
Nel sito di Monasterium si possono trovare tutti i libri disponibili. Dopo il benvenuto “sulla soglia del paradiso”, basterà viaggiare fra i titoli, come Un lembo di vita buona. Come riposare nel cuore di Dio, degli Antichi autori certosini (meditazioni spirituali sulla potenza della devozione al Sacro Cuore di Gesù per scoprire dove si compie la Salvezza e qual è la fonte della nostra felicità); La preghiera e la sublime vita in solitudine, di Martyrius Sahdona; La rosa e l’ambrosia. Fiori di mistica del deserto, curato da padre Di Monte e dedicato alle vite di anime di grande spiritualità che hanno reso possibile la rifioritura di lande desolate.
Tante proposte, per vivere l’isolamento non come punizione, ma come opportunità sulla via della santità e nel segno della bellezza.
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