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Ammalato e costretto a letto a causa della leucemia, il dottor Takashi Nagai, “il Santo di Urakami”, rievoca i momenti intimi della sua famiglia, la guerra, le difficoltà e la nascita dei figli. Soprattutto, ricorda quel giorno dell'agosto 1945 quando la cattedrale e il quartiere cattolico di Nagasaki furono ridotti a cumuli di macerie dall'esplosione della bomba atomica. Per Nagai la tragedia significò la morte della moglie, accanto alla quale fu trovato fuso un pezzo della corona del rosario. Ed è proprio il rosario una delle armi da usare “in ogni luogo, in tutti i tempi, in tutte le necessità” per aprirsi al perdono e non permettere all'odio e alla vendetta di prendere possesso della propria vita.
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