Volendo mettersi nelle scene del Vangelo come un personaggio tra gli altri, l’autore [Ferdinando Rancan] non ha trovato niente di meglio che farsi piccolo e sentirsi come un bambino che Maria ha adottato introducendolo nella sua casa e poi nella sua famiglia. Da allora il Vangelo non viene considerato dall’autore semplicemente un libro, ma diventa una vicenda personale vissuta e raccontata in prima persona. Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io, Fede & Cultura, Verona, 2005
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