Ogni giorno è una sofferenza per la situazione della Chiesa, per la confusione, l'ambiguità, la corruzione, le nomine di corrotti o eretici in posti di grande responsabilità, per l'insabbiamento di fatti scandalosi, per gli intrallazzi finanziari. Tuttavia ci dobbiamo consolare: le porte degli inferi non prevarranno, a Dio non è sfuggita di mano la situazione, Egli è più saggio e astuto dei suoi nemici interni alla Chiesa. Tutto il male che vediamo - che è meno di quello che c'è - è in vista della vittoria di Dio. Come le persecuzioni contro Gesù Cristo da parte degli scribi, dei farisei e dei sommi sacerdoti del
tempo portarono alla morte di Gesù. Ma questa colossale ingiustizia era necessaria, programmata da Dio stesso per portare la Redenzione nel mondo! Oggi succede lo stesso. A noi il compito di soffrire per amore di Dio e della Chiesa che si sta autodemolendo, di offrire questo dolore a Dio in unione a quello di Cristo in croce per la salvezza della stessa Chiesa e del mondo. Su un piano umano credo sia doveroso però anche non collaborare a opere inaccettabili. Gli aiuti vanno dati sapendo personalmente a chi e per cosa vanno, non messi nel gran calderone dal quale empi e corrotti traggono il sostentamento per alimentare la propria corruzione. La parola d'ordine può essere: sottomissione gerarchica sì, ma continuare sulla via della Fede di sempre, dell'evangelizzazione della testimonianza senza mescolarle a ciò o a chi non deve trarre lustro o vantaggio da quello che facciamo.
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