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Cari Stilumcuriali, oggi vogliano parlarvi di un libro in uscita in questi giorni per i tipi di Fede & Cultura. Il suo titolo è “Colloqui minimi”, il suo autore un nome noto: Ettore Gotti Tedeschi. Si tratta di colloqui – ovviamente immaginari – dell’autore con personaggi – a partire da San Michele Arcangelo, fino ai giorni nostri – che hanno avuto un ruolo, grandissimo in alcuni casi, minore in altri, ma sempre influente e consistente, nella vicenda umana. L’ultimo dei colloquianti con Ettore Gotti Tedeschi è David Oderberg, filosofo australiano. Ma sono decine e decine i personaggi che si succedono nell’immaginario salotto dell’autore per scambiare con lui una, due battute fulminanti. Come scrive nella presentazione il prof. Giovanni Zenone, “Questo libro è un saggio dell’enorme cultura di
Ettore Gotti Tedeschi, economista, banchiere, ma forse uno dei pochi grandi umanisti viventi imbevuto di una cultura di tal mole che sembra schiacciare chi scrive la prefazione. La visione grandiosa, che va da prima della storia e della creazione alla sua escatologica conclusione è vista nella prospettiva dell’eternità, l’unica cioè che dia senso alle gioie e ai drammi del tempo presente (e passato). Si riconsidera l’intera storia della civiltà occidentale come una caduta senza fine nel nulla pneumatico, con il relativismo, il crollo dell’autorità, vittoria del brutto, l’insignificanza e l’eresia nella e della chiesa, il trionfo della gnosi, l’economia senza morale che vuole fare soldi con i soldi, il tentativo di dare soluzioni ideologiche ai problemi della povertà e della crisi economica che derivano da un crollo morale dovuto al rifiuto del cristianesimo”.  
È un libro che ci è piaciuto moltissimo. Intanto perché ha – seppure fuggevolmente – colmato alcune buchi e lacune nella nostra immensa ignoranza. Poi per lo stile quasi epigrammatico, che ne rende agevole gradevole la lettura, e infine – last but not least – per lo spirito di libertà intellettuale che lo ha generato, e che lo pervade, sul filo di un ironia talvolta amara, che porta il lettore sul filo dell’assurdo rendere evidente la falsità degli idoli a cui bene o male ogni giorno sacrifichiamo, inconsapevoli manciate di incenso.
Come scrive Gotti Tedeschi, questo libro “In origine era destinato a uso esclusivo dei miei figli e nipoti, per aiutarli ad avere una visione d’insieme rapida e sintetica (la mia naturalmente), di cosa è la verità e come si è modificata nel corso della storia, grazie al pensiero o azione di chi. Ciò per intendere meglio quello che sta succedendo al tempo presente”. Poi l’editore lo ha convinto a farne un manualetto, cosa di cui gli siamo grati,.
Basta l’incipit per capirne il tono: “Domanda aperta: Ma è Cristo e la sua Chiesa che fanno la storia o è la storia che fa la Chiesa di Cristo?..”. E Dio sa se di questi tempi non appare una domanda più che legittima.
Fra la messe di appunti e citazioni raccolte nella lettura del libro ve ne offriamo solo una: quella relativa a Giovannino Guareschi. 
Maestro, lo dico con affettuosa devozione, lei ha concorso a formare il mio pensiero. I suoi scritti sono trattati di logica, di morale, di politica, di teologia, di filosofia, di storia, di letteratura, di educazione… Ma lei era più di uno scrittore, lei è stato un profeta, lei ha visto, descritto, spiegato tutto ciò che sarebbe successo se la Chiesa avesse continuato a perpetrare gli errori del banale modernismo irenistico (ecumenico) del dialogo. Sul suo pensiero si dovrebbe fondare una facoltà universitaria, invece neppure una borsa di studio. Quattro domande (delle 400.000 che le farei se potessi):
1) Mi spieghi come si può rimanere liberi oggi. E che si deve saper fare per sopravvivere come lei riuscì a fare?
2) Ma perché è stato monarchico, scusi?
3) È d’accordo con me che tutti i problemi di oggi sono stati
provocati dal Nuovo Ordine Mondiale pianificato negli anni
Settanta?
4) È d’accordo con me quando critico il pauperismo della
Chiesa che disprezza i ricchi? Poi ancora una domandina finale, ma alla fin fine cosa non funziona in ‘sto piffero di mondo?
Risposta
Ti rispondo con piacere devoto allievo:
1) Oggi, come ieri, per rimanere liberi bisogna essere pronti a prendere la via della prigione, caro mio. Invece per sopravvivere si deve fare quello che riuscii a fare io: non morire, neppure se ti ammazzano.
2) Ero monarchico perché non c’era più il re…
3) Certo che sono d’accordo con te, i peggiori mali: le più
grandi sciagure dell’umanità sono state originate da chi, per semplificare la vita, ha voluto pianificare il mondo.
4) Sono d’accordo anche su questo, per distribuire la ricchezza ai meno fortunati bisogna che qualcuno sappia crearla e costui va sostenuto, non biasimato. Cosa non funziona in questo mondo mi chiedi? Tutto funziona perfettamente, ci sono solo gli uomini che non funzionano. Ciao, ci vediamo a Roncole da Alberto…
Mia conclusione
Leggendo Mondo Piccolo e Favola di Natale, io penso che si dovrebbe iniziare il suo processo di beatificazione. Pensa ben: “San Giovannino di Roncole Verdi”… Di miracoli lei ne ha già fatti tanti, io mi sento miracolato da Guareschi per esempio, potrei testimoniare nel processo di beatificazione…”.
Buona lettura, cari Stilumcuriali. Ve la consiglio proprio. Chi fosse interessato al libro, lo può trovare qui.

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