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"Per il cristiano ecclesialmente corretto (EC) c’è una cosa inconcepibile: compiere un’azione che sia contro qualcuno o qualcosa. A parole lui deve sempre operare per qualcosa, in favore di qualcuno, a sostegno di qualcun altro, a beneficio di un grande ideale.
Tutte balle. Il cristiano EC, parente stretto del cattolico adulto di prodiana memoria, quando c’è da andare a una manifestazione antifascista, cioè contro il fascismo, ci va di corsa. Quando c’è da inveire contro il populismo, si salvi chi può. Quando c’è da tirare pietre contro i sovranisti o lanciare improperi contro i presunti razzisti, eccolo lì in prima fila. Se poi si imbatte in un euroscettico non gli si
scaglia certo a favore, ma contro. In pratica diventa contro solo per le cose inutili o positive.
Se si tratta di protestare contro leggi inique come quelle sull’aborto, sulla fivet, sull’eutanasia, sul bavaglio antiomofobo, o sulle convivenze civili, che hanno conseguenze devastanti per la società, ritorna immediatamente in modalità stand-by.
Come se non ci fosse".
Brano tratto da "Piccolo dizionario semiserio del linguaggio Ecclesialmente corretto" di Marco Manfredini, Cassandra Books
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