Intrighi di Corte - di Robert Hugh Benson

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di Gianandrea de Antonellis (Radici Cristiane, agosto-settembre 2018)
La casa editrice Fede & Cultura di Verona prosegue la sua encomiabile opera di riscoperta dei romanzi di Benson, affidati alla cura di Luca Fumagalli [a dire il vero sono curati da Paolo Nardi, anche se è vero che Luca Fumagalli è un amico che recensisce spesso e volentieri con grande competenza i nostri libri, N.d.E.], che per lo stesso editore ha pubblicato qualche anno fa la monografia Robert Hugh Benson. Sacerdote, scrittore, apologeta (2014, p.396, E 17). L'ultimo parto dei tipi veronesi è il romanzo storico Intrighi di Corte (Oddsfish!, 1914), l'ultimo scritto prima della sua scomparsa durante la prima guerra mondiale. La vicenda, tradotta in italiano per la prima volta, viene narrata in prima persona dal protagonista: siamo nella
seconda metà del XVII secolo, durante il regno di Carlo II Stuart. Al protagonista, Roger Mallock, un novizio benedettino, è affidato l'incarico papale di convertire il Sovrano, riportando il Regno d'Inghilterra nelle braccia della Chiesa. È ancora una volta la calunnia - nella fattispecie attraverso l'invenzione di una congiura papista contro il Re - a impedire il naturale scorrere degli eventi attraverso lo scatenamento di una violenta persecuzione nei confronti dei cattolici. Se non conoscessimo l'identità dell'autore e non sapessimo che l'opera risale a un secolo fa, potremmo pensare che si tratti di un lavoro che, dietro le fattezze di un romanzo storico, sia in realtà una denuncia della situazione politica contemporanea. Come in altre opere dedicate al periodo dello scisma anglicano, Benson riesce a farci vivere il clima di terrore in cui i cattolici britannici erano costretti a vivere. 

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