Un classico della spiritualità sul matrimonio del Vescovo Sheen: Tre per sposarsi

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di Mitchell Kalpakgian (Vita umana Internazionale)
Mentre la crisi della famiglia nel ventunesimo secolo continua ad aggravarsi, le parole di Suor Lucia dos Santos, la più anziana dei testimoni delle apparizioni della Santa Vergine a Fatima nel 1917, continuano ad essere più che mai attuali. Ella ha scritto in una lettera al Cardinal Carlo Caffara nel 1983 che “la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana si combatterà sul matrimonio e sulla famiglia”. “Tre per sposarsi” (Three to Get Married), uno dei grandi classici spirituali del ventesimo secolo, offre una visione lucidissima dell’attacco moderno al matrimonio e alla famiglia e spiega con acuta profondità le
verità morali della Chiesa in questo scontro tra il bene e il male. Il Vescovo Sheen affronta i problemi della famiglia e del matrimonio con risposte tempestive fondate sulla saggezza del Magistero e sull’insegnamento dei santi.

Mentre la cultura popolare e le varie ideologie diffondono l’idea dell’amore umano inteso come un rapporto occasionale, un piacere transitorio, una sensazione solamente fisica senza un contenuto spirituale o morale o un impegno di fedeltà permanente – un evento isolato senza conseguenze sul futuro o gravi responsabilità – l’insegnamento della Chiesa illustra tutto la poesia dell’amore e riflette la bella storia progettata da Dio per la felicità degli uomini e delle donne, per l’educazione, la salute e la sicurezza dei figli e per il bene comune della società. Il libro di Sheen spiega le avventure sorprendenti, le grandi imprese e i nobili obiettivi che il viaggio dell’amore cristiano può raggiungere – una storia che, al di fuori della Chiesa, riceve a stento il riconoscimento e l’onore che merita. “Tre per sposarsi” regala una grande luce per guidare un mondo oscuro, privo di un centro morale.

Sheen tre per sposarsi
Mentre la proliferazione del divorzio e delle convivenze mina l’indissolubilità e la stabilità del matrimonio e lo riduce a uno momento di passaggio, un fugace amore soggetto a un costante cambiamento senza impegni di fedeltà nel corso della vita, Sheen impartisce una lezione sull’evoluzione dell’amore in cui “muore qualcosa di inferiore e nasce qualcosa di più nobile” cioè come l’amore sensuale fatto di attrazione e desiderio matura nel matrimonio, grazie alla carità divina. Questa “evoluzione dell’amore da un livello all’altro” sconfigge l’egoismo e ispira una maggiore devozione, il sacrificio e l’unità delle coppie. Poiché gli esseri umani sono persone dotate di un’anima, queste profondità si svelano nello svolgersi delle fasi dell’amore. Il vero amore non muore né diminuisce a causa della conoscenza, dell’età o della consuetudine, ma infonde nuova energia e svela nuovi aspetti al punto che, secondo l’espressione di San Paolo, mariti e mogli diventano “stolti a causa di Cristo” (1Cor. 4,10) in virtù della loro crescente generosità e carità, un effetto dell’amore che San Tommaso definisce “zelo” – riconoscere che la parola “troppo” non vale per l’amore. Questa percezione dello splendore dell’amore non è una percezione comune nella modernità. Al posto del senso dell’elevata e nobile natura dei misteri dell’amore, la predominanza dei divorzi e delle convivenze lo riduce a una relazione senza impegno e labile per ottenere piaceri e vantaggi egoistici. Tuttavia, come afferma Sheen, l’amore ha il potenziale per tirare fuori il meglio dall’uomo e dalla donna: “Più nobile è il nostro amore, più nobili sono le nostre persone”. Il vero amore abbraccia “la totalità della persona amata, cioè vista come una creatura composta di corpo e anima e fatta ad immagine e somiglianza di Dio”. Questa non è l’immagine dell’amore trasmessa in gran parte della società contemporanea in cui il matrimonio è dipinto come pieno di difficoltà, ostacoli, responsabilità, fatica e perdita di libertà.

Senza la promessa di fedeltà e la comprensione dell’indissolubilità del matrimonio, tutti i vari effetti dell’amore illustrati da San Tommaso non si realizzano: unità, radicamento reciproco, estasi e zelo. L’unione della carne, supera il problema dell’isolamento e della solitudine endemica della società contemporanea. Questa mutua connessione o radicamento dell’uomo e della donna nell’unità del matrimonio che Sheen chiama “il mistero dell’assimilazione” produce cambiamenti profondi: “L’amore sessuale crea una completezza tra l’uomo e la donna che va ben oltre ogni altra unità dell’ordine sociale o politico!” Questo legame fisico si sviluppa e si approfondisce in modo che “l’unità della carne ora si trasformi in unità della mente e del cuore”. In una società atomizzata e frammentata in cui molti uomini e donne si sentono alienati, persi o confusi e considerano il matrimonio un’istituzione sorpassata e obsoleta o, nel migliore dei casi, una delle molte opzioni di vita, c’è bisogno di recuperare questa verità sulla realizzazione e la pienezza dell’amore. Citando le parole di Elizabeth Barret Browning, “Due amori umani fanno diventare una persona divina”, Sheen aggiunge che per gli innamorati “non c’è pace senza una completa connessione l’uno con l’altro”.

Pio XII e Fulton Sheen
Pio XII e Fulton Sheen
Nella loro ricerca del romanticismo e dell’amore, gli uomini e le donne spesso immaginano il coniuge come l’origine dell’assoluta, infinita, perfetta felicità e lasciano che queste aspettative irrealistiche offuschino la loro esperienza del matrimonio. Come sostiene Sheen, nessun uomo o donna o nessun essere umano può dare all’altro la piena realizzazione e la gioia assoluta che solo Dio può dare: “Troppe persone sposate si aspettano che il loro coniuge dia loro quello che solo Dio può dare, vale a dire, un’estasi eterna”. L’amore umano non potrà mai essere paragonato all’amore divino, non più di quanto una scintilla di un grande fuoco non contenga il calore e la luce della sua origine. Per quanto un essere umano sia “amabile”, non è l’Amore Assoluto, ne consegue quindi che nessun essere umano, decaduto e corrotto, potrà mai soddisfare pienamente i desideri più profondi del cuore di un’altra persona. L’illusione del divorzio, tuttavia, induce in errore molti facendo loro pensare che un nuovo coniuge “possa dare quello che solo Dio può dare”. La giustificazione più comune per il divorzio si fonda sulla base dell’incompatibilità che Sheen denuncia come un argomento debole e “stupido”: “quando mai due persone sono perfettamente e sempre compatibili?” In un’epoca in cui la società moderna considera il divorzio come la soluzione all’incompatibilità e a tutti i conflitti del matrimonio, Sheen ricorda il significato della croce nell’amore cristiano che richiede sempre pazienza, perseveranza e sacrificio: “Nessun amore sale mai a un livello superiore senza un po’ di Croce”.

Sebbene la meraviglia dell’amore umano produca un’estasi che Sheen definisce come anticipo di paradiso, in una cultura assuefatta a una mentalità contraccettiva, esso degenera in puro e semplice piacere carnale. L’uomo considera la donna “un semplice strumento di godimento egoistico” per citare l’Humanae Vitae (§17) di Paolo VI. Separando l’amore dalla procreazione, le coppie non sperimentano le profondità dei quattro misteri dell’amore rivelati nel matrimonio, i quali rimangono per ciò sconosciuti. Sheen li definisce il mistero del corpo e dell’anima dell’altro; il mistero della maternità in cui “il marito vede qualcosa nella moglie che non ha mai pensato esistesse”; il mistero della paternità in cui una moglie vede suo marito sotto un nuovo aspetto della virilità; e il mistero della famiglia che rinnova l’amore della coppia l’uno verso l’altro e verso i figli – il mistero dell’amore coniugale che imita l’amore trinitario del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che procede come “amore che dà la vita” e “vita che dà l’amore”.

In breve, il mistero dell’amore rivela l’incantesimo che l’amore non muore, né svanisce nella monotonia, né sazia fino alla nausea. Un nuovo capitolo inizia sempre e un’altra sorpresa ci aspetta, come “una porta che ancora non è stata aperta, un velo che non è stato ancora sollevato, una nota che non è stata ancora suonata”. Questa costante rinascita e rinnovamento definisce il corso dell’amore coniugale in cui dare vuol dire ricevere e invecchiare vuol dire ringiovanire. Tutto quello che è stato donato e sacrificato torna in qualche modo indietro per “la guarigione del corpo, o dell’anima, o in cielo, di tutto quello che è stato dato e donato. In amore neanche una briciola va sprecata”. La nascita di un bambino, riflette Sheen, non è una statistica demografica ma una risurrezione. Egli afferma che l’amore non è né statico né rivolto al passato, ma “progressista”, una serie di scalini camminando sui quali una persona sale continuamente a un livello più alto mentre l’amore iniziale è purificato, trasfigurato ed elevato, divenendo oggetto di “una rinascita dal sacrificio, un nuovo dominio dell’io; una disciplina del corpo; più digiuno, elemosina e più abnegazione per il bene del prossimo”.

Il culmine di questa storia d’amore è la massima espressione della magnificenza del matrimonio che conduce l’uomo dalla carne attraverso l’anima a Dio. Man mano che l’amore diventa più altruista e la giovane sposa diventa “la compagna dell’anima”, il cuore si muove in una “spirale sempre ascendente” che illustra la legge fondamentale dell’amore insegnata da Cristo: “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv. 12,24). In questo movimento progressivo dell’amore attraverso i suoi vari livelli, avviene il miracolo della trasformazione in cui il vecchio è rivestito di nuovo e l’umano è rivestito del divino:

“Una volta purificato, l’amore ritorna. Il coniuge è amato al di là di tutti i sensi, di tutti i desideri, di tutta la concupiscenza. Il marito che aveva cominciato ad amare la moglie per il proprio bene, e poi per il bene di lei, ora comincia ad amare per amore di Dio. Ha toccato le profondità di un corpo, ma ora scopre l’anima di un’altra persona. Questo è il nuovo infinito che prende il posto del corpo; questo è il nuovo “per sempre” […] L’altra persona cessa di essere opaca e comincia a essere trasparente, il vetro attraverso cui si rivelano Dio e i Suoi propositi”.

Mitchell Kalpakgian
Queste sono solo alcune righe ispiratrici del libro sul sacro amore che gli insegnamenti della Chiesa e i suoi grandi maestri come il Vescovo Sheen offrono a un mondo confuso che ha distorto il significato del matrimonio, della famiglia e dell’amore in forme orribili e grottesche che non somigliano al disegno di Dio Padre e al piano di Madre Natura. Usare la contraccezione per eliminare il fine dell’amore, ricorrere all’aborto per rifiutare il dono della vita umana, ridefinire il matrimonio per cambiare il significato di maschio e femmina, e decostruire il matrimonio come se fosse un semplice costrutto artificiale piuttosto che un’istituzione divina, tutto procede da intelletti oscurati dal peccato, bisognosi della luce splendente degli insegnamenti senza tempo della Chiesa, e il Vescovo getta una luce sfolgorante per salvare il matrimonio e la famiglia dagli attacchi virulenti di Satana nella battaglia decisiva che infuria tra Satana e Cristo nel ventunesimo secolo.

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