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"Niente 'armi del rigore', cioè niente dogma, solo 'medicina della misericordia', cioè solo casuistica pastorale. Così pretendendo di rassicurare il peccatore proprio con ciò che di suo, mancando la giustizia, non può rassicurarlo affatto. Un vero insulto allo Spirito Santo.Questa la Grande Fuga. Che poi, fuggendo la Chiesa precisamente da quel dogma che è la sua forma, è Grande fuga dalla propria identità, è la volontaria ma incosciente, e perciò superimpossibile, rinuncia alla propria identità".
Tratto da: Enrico Radaelli, Street Theology - con la prefazione di Mons. Antonio Livi
E questo cambio di conduttore morale è pacifico o è in qualche misura turbolento? e poi: si è concluso con un qualche vincitore, o ha tutt’ora qualcosa da dire e da sollecitarci, proprio a noi che stiamo vivendo la vita della Chiesa e del mondo in questi momenti di cambiamento così epocali?
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