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di Giovanni Cavalcoli
Chi oggi più si accusa di peccare contro i dogmi della fede? Chi si pente di aver disobbedito al Papa o a qualche Concilio in materia di fede? Chi si pente di aver abbracciato volontariamente e quindi colpevolmente l’eresia, per cui si converte e fa penitenza? Eppure quanto bisogno ci sarebbe di comportamenti di questo genere, cominciare dai gradi più alti della gerarchia ecclesiastica sino ai parroci di campagna! L’auspicata riforma della Santa Sede dovrà essere solo riforma di finanze o anche di certi modi di pensare la fede?
Non è principalmente questa la “sporcizia” nella Chiesa denunicata da Benedeto XVI nello storico discorso del Venerdì santo del 2005? Non è questo il “fumo di Satana” penetrato nella Chiesa, denunciato a suo tempo da Paolo VI? E il Beato Giovanni Paolo II non ha più volte parlato di falsi profeti e di “crisi di fede” nella Chiesa? E recentissimamente Papa Francesco non ha forse parlato di un’apostasia diffusa nella Chiesa, non ha più volte parlato di gnosticismo e falso progresso cristiano?
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