di P. Giovanni Cavalcoli
È impressionante lo schematismo astratto e semplicistico, ammantato di falsa misericordia, e intriso di miope ingenuità, con il quale i buonisti e i modernisti sedicenti “cattolici” o “progressisti” trattano del drammatico, confuso, contradditorio e complesso fenomeno dell’immigrazione clandestina, propugnandoper noi Italiani, mentre l’Europa se ne sta a guardare, un’accoglienza assoluta e “a braccia aperte”, scriteriata ed indiscriminata, a base di stereotipi precostituiti, a scopo di impietosire, dell’ “affamato o del disperato o del rifugiato o del perseguitato”, ripetuti ossessivamente senza che avvenga la doverosa verifica o controllo, caso per caso, di come stanno realmente le cose.
In base a questo schema astratto, semplicistico e falso, i buonisti comunisti, filomassoni e pseudocattolici hanno diviso manicheisticamente gli Italiani in due categorie contrapposte; i buoni, misericordiosi, europeisti ed umanisti, che sono gli “accoglienti” e i cattivi, crudeli, antieuropeisti, razzisti e nazionalisti, che sono i respingenti. Benedetti i primi, maledetti i secondi.
Il minimo buon senso dice invece che occorre abbinare l’accoglienza col discernimento. Sono anni che noi Italiani abbiamo esercitato un’accoglienza imprudente, cieca e scriteriata, la quale ha introdotto nel nostropaese masse di extracomunitari che pretendono di essere mantenuti, non rispettano le nostre leggi, musulmani che odiano il cristianesimo, soggetti che si sono dati alla malavita. E l’Europa, che di immigrati non ne vuol sapere, preme perchè se li prenda l’Italia. Che senso ha questa manovra? E perchè l’Europa non li vuole più?
Chi è che spinge queste masse di giovani robusti extracomunitari, quasi sempre maschi dai 20 ai 30 anni, per lo più provenienti da paesi islamici, a chiedere senza condizioni di essere alloggiati da noi, capitando senza preavviso, in barconi malandati stipati all’inverosimile, che a volte tragicamente affondano, senza documenti o credenziali, senza previ accordi o permessi del paese di provenienza, con la pretesa di essere accolti subito ad occhi chiusi, senza verifiche o controlli? Non è tutto ciò una cosa allucinante ed estremamente umiliante per l’Italia? Non ha tutto ciò il sapore di una congiura contro l’Italia? E da parte di chi?
In questa difficile circostanza il governo italiano, nella persona del Ministro degli Interni Salvini, si sta muovendo con dignità e abilità, sforzandosi di conciliare esigenze contrastanti, che sono di sei ordini:
1) accoglienza selettiva dei migranti, respingendo quelli che, per vari motivi, non hanno titoli o non danno garanzie in ordine alla sicurezza dell’Italia. Questa operazione di vaglio richiede tempo e impiego di personale specializzato. Da qui la misura cautelativa di non permettere all’arrivo delle navi uno sbarco immediato dei migranti, trattenuti per controlli e tenendo i contatti con l’UE, dalla quale l’Italia si attende una maggiore comprensione, collaborazione e solidarietà, in modo tale che il difficile lavoro dell’accoglienza non pesi solo sull’Italia, che ha già mostrato una grande generosità, ma che altri porti europei si rendano disponibili ad accogliere i migranti.
2) Questo vaglio va a beneficio degli stessi migranti, i quali vengono messi davanti alle loro responsabilità, ricevono un indirizzo utile al loro futuro, che può essere per alcuni la permanenza in Italia, ma per altri il ritorno al loro paese, con l’invito ad esso ad occuparsi di loro e ai migranti a rendersi utili nel loro paese. Un’accoglienza indiscriminata potrebbe sottrarre ai paesi di provenienza utili forze per lo sviluppo del paese.
3) L’Italia mantiene contatti con i paesi di provenienza dei migranti, con aiuti economici e favorendo in essi un clima di libertà e di benessere, che impedisca la fuga di cittadini scontenti o perseguitati. Adesso, per esempio, l’Italia si sta adoperando per la soluzione della crisi politica in Libia, con l’obbiettivo che anch’essa faccia la sua parte nella soluzione del problema dei migranti.
4) l’Italia non perde la fiducia che l’UE organizzi meglio una prudente e criteriata accoglienza dei migranti, che non sia della sola Italia, ma dell’Europa. L’attuale resistenza europea all’accoglienza è motivata da esperienze negative degli anni passati, soprattutto l’esperienza del terrorismo islamico. L’Italia, memore dei grandi insegnamenti di S.Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e dei princìpi del Trattato di Roma, nutre fiducia che l’influsso della massoneria ai vertici dell’UE, responsabile dell’attuale ostilità verso l’Italia cattolica, possa attenuarsi e la UE sostituisca la detta ostilità conun atteggiamento di dialogo e di collaborazione con la Chiesa cattolica.
5) Gli Italiani, nella grande maggioranza, se si esclude una piccola percentuale di xenofobi, non sono contrari, in linea di principio, a ricevere immigrati, a patto che siano veramente bisognosi e siano disposti a contribuire al bene comune e non siano dei parassiti o dei sovversivi o dei delinquenti.
6) Le emigrazioni clandestine sono organizzate da associazioni criminali, vere e proprie trafficanti di uomini, le quali, con lauti guadagni, illudono i migranti di far fortuna a basso prezzo in Italia e li convincono a fare un viaggio pericoloso in imbarcazioni inadeguate, che non di rado affondano. Purtroppo le ong, agendo indipendentemente dalle direttive del governo, scendono a volta a patti con queste organizzazioni. Inoltre, il governo cerca di impedire che gli immigrati vengano sfruttati nel lavoro da associazioni mafiose in territorio italiano.
I cattolici italiani, che hanno eletto il 4 marzo il nuovo governo, che dà un indirizzo più saggio ed intelligente alla politica dell’immigrazione, si attendono dall’episcopato italiano un moto di serietà ed un sussulto di coscienza, tale da apprezzare e non osteggiare lo sforzo del governo, che in questo frangente drammatico sta operando per il bene della Chiesa e dell’Italia.
P.Giovanni Cavalcoli,OP
Varazze, 5 settembre 2018
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