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"Il più grande demografo Alfred Sauvy, che sempre difese l'esigenza e l'opportunità di crescita economica per produrre benessere, ricorda che il crollo dell'Impero Romano fu anche dovuto al crollo della sua popolazione: del 50% in due secoli".
Nel volume i due autorevoli autori (il primo banchiere ed economista, il secondo ministro della Famiglia) spiegano perché il terribile inverno demografico di un popolo rischia di cancellarne il futuro e l'identità rappresentando inoltre la principale causa del declino economico di una nazione. E ciò sta già accadendo, in un vortice che vede invecchiare la popolazione, aumentando i costi fissi di pensioni e sanità, e ridurre la produttività per la mancanza di giovani afflussi al mercato del lavoro, facendo crollare le speranze per il futuro e la voglia di risparmio. Per arrestare questo processo inesorabile serve prima di tutto il coraggio di ripianificare le priorità dell'agenda politica, allargandone il raggio d'azione a investimenti duraturi e strutturali, riattribuendo senso e valore a parole e concetti dimenticati, primo fra tutti: la famiglia. Un libro-inchiesta che ha il coraggio di lanciare con una capacità critica acuta e intelligente, un grido di allarme prima che la situazione sia irreversibile!
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