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Il Padrone del mondo (1908) e L’Alba di tutto (1911) sono i suoi romanzi più noti, ma la produzione letteraria del sacerdote e scrittore inglese Robert Hugh Benson è vasta e complessa. La sua opera sviluppa un’apologetica che abbraccia la Storia e la Teologia, come avviene nel romanzo Vieni ruota! Vieni forca! (1912), ambientato nell’Inghilterra di Enrico VIII e di Elisabetta I. Il Padrone del Mondo è probabilmente il prodotto letterario più letto di Benson, che vi profetizza la scristianizzazione del mondo in virtù di una nuova religione atea e umanitarista.
Robert Hugh Benson era il quarto figlio dell’arcivescovo di Canterbury, Edward Benson, massima autorità della Chiesa d’Inghilterra, e mostrò fin dalla giovinezza il suo animo inquieto. Aderì all’anglicanesimo senza una piena convinzione, divenendo un sacerdote, e cercò in quella confessione cristiana la mistica e la vita cenobitica, amando la contemplazione religiosa, ma la sua ricerca fu vana. Lucido osservatore della sua epoca e attento seguace della Chiesa inglese, notò l’imperante relativismo e l’impronta nazionalista del cristianesimo anglosassone, che di lì a poco tempo avrebbero determinato il suo sfaldamento (come sta avvenendo adesso). Iniziò un periodo di travaglio spirituale che lo portò ad entrare nella Chiesa Cattolica il 12 giugno 1904. La biografia e il pensiero del cardinale John Henry Newman, altro prelato che si convertì al Cattolicesimo, lo accompagnarono in questa fase di discernimento. Tutti i dubbi e le ansie di Benson si quietarono e da lì scaturì una stagione letteraria rilevante.
Tratto da: Il Settimanale di Padre Pio, n. 16, p. 29, del 22 aprile 2018
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