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"Il binomio no-famiglia/no-figli ha come effetto la mancata produzione di crescita economica, la produzione, piuttosto, di consumismo necessario, quindi: invecchiamento della popolazione, aumento delle tasse, minori redditi e minori risparmi. Da qui l'esigenza di indebitarsi per continuare a consumare, attitudine a non sposarsi e rinviare matrimoni e convivenze, che come effetto produce il non fare figli, peggiorando il ciclo. La conclusione si può riassumere nell'assunto che senza famiglia e figli crolla l'economia".
L’Unione Europea vuole creare un uomo nuovo omologato ed artificiale e questo uomo nuovo deve essere solo, staccato dalla famiglia e dalle relazioni comunitarie, in quanto così è più facilmente indottrinabile. Si va in questo modo, dopo il nazismo ed il comunismo, verso un nuovo totalitarismo, che potrà a sua volta assumere forme anche violente. Lo scopo è la cancellazione della famiglia naturale e del cristianesimo, e non è un caso che l’UE abbia rifiutato di inserire il riferimento alle radici cristiane nella propria costituzione. L’unica reazione possibile è quella identitaria. Gli Stati europei hanno forgiato la propria identità storica lungo i secoli anche con i conflitti, in particolare con il mondo islamico che oggi è arrivato dentro casa nostra (a Bruxelles il 13% della popolazione è musulmana). Oggi invece l’Europa si vergogna della propria storia. Siccome però la lotta contro ciò che è naturale genera una reazione, si vedono già dei segnali che indicano un risveglio dei popoli occidentali ed europei: prova ne siano le affermazioni elettorali di Trump ed Orban; in quest’ottica, le elezioni europee del prossimo anno sono una straordinaria occasione per affermare l’idea di una nuova Europa.
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