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"Nelle sue apparizioni Gesù ritornava sui temi della sua predicazione: li chiariva, li approfondiva, e richiamava passi dei Profeti, personaggi e fatti della Storia dei Patriarchi e del popolo eletto che avevano riferimento a Lui. Quegli incontri costituivano per noi momenti straordinari. Gesù stesso non nascondeva la sua gioia grande di stare con noi. Si notava in Lui una pace profonda e insieme un'affettuosa preoccupazione per noi. Anche se ci parlava con estrema serenità e pacatezza,
diverse da prima, c'era tuttavia in Lui una sorta di urgenza per qualche cosa che riguardava Lui e noi. Un giorno ce lo disse apertamente: 'Io devo tornare al Padre mio e Padre vostro e voi dovete ricevere lo Spirito Santo che il Padre vi manderà nel mio nome. Bisogna che tutto si compia perché si realizzi il Regno di Dio'".
(Tratto da Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io)
diverse da prima, c'era tuttavia in Lui una sorta di urgenza per qualche cosa che riguardava Lui e noi. Un giorno ce lo disse apertamente: 'Io devo tornare al Padre mio e Padre vostro e voi dovete ricevere lo Spirito Santo che il Padre vi manderà nel mio nome. Bisogna che tutto si compia perché si realizzi il Regno di Dio'".
(Tratto da Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io)
“Il diario di un bambino adottato dalla famiglia più bella e più felice del mondo”, quella di Gesù, Maria e Giuseppe: così don Ferdinando Rancan – con l’esperienza di tutta un’esistenza di sacerdote e maestro di vita spirituale a Verona – definisce il suo libro, nel quale condivide con il lettore la propria vita trascorsa a Nazareth con Maria e Giuseppe, la nascita di Gesù a Betlemme, le gioie, le preoccupazioni e la vita quotidiana nella Sacra Famiglia, gli anni di predicazione di Gesù fino alla sua Passione, Morte e Resurrezione e al momento culminante della Pentecoste e della nascita della Chiesa.
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