Un nuovo cammino quaresimale che si snoda per quaranta giorni e ci conduce alla gioia della Pasqua del Signore
di Mons. Gino Oliosi
Oggi, Mercoledì delle Ceneri, un nuovo cammino quaresimale, un cammino che si snoda per quaranta giorni e ci conduce alla gioia della Pasqua del Signore, alla vittoria della vita veramente vita sulla morte: Convertiti e credi al Vangelo oppure Ricordati che biologicamente sei polvere e in polvere ritornerai e quindi nell’amore sappi accettare i limiti di
Oggi, Mercoledì delle Ceneri, un nuovo cammino quaresimale, un cammino che si snoda per quaranta giorni e ci conduce alla gioia della Pasqua del Signore, alla vittoria della vita veramente vita sulla morte: Convertiti e credi al Vangelo oppure Ricordati che biologicamente sei polvere e in polvere ritornerai e quindi nell’amore sappi accettare i limiti di
questa realtà. Per prepararci alla gioia della Pasqua cioè della vita veramente vita con l’innesto battesimale della vita del Risorto, la Provvidenza ci offre ancora il cammino della Quaresima, “segno sacramentale della nostra conversione” cioè che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore, come ci ha ricordato la prima lettura. E Papa Francesco, con il messaggio per la Quaresima 2018, attualizza ciò che sempre la prima lettura ci ha annunciato, per aiutare tutta la Chiesa, quindi anche noi, a vivere con gioia questo tempo di liberazione e di grazia. Papa Francesco per il sacrificio della liberazione si ispira a un’espressione di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà” (24,12). Questa frase di Gesù si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore, dove è avvenuto il suo pianto sulla Città Sacra prossima alla distruzione: quante volte ho cercato di raccogliere i tuoi figli come la chioccia i suoi pulcini di fronte all’imminenza del temporale e tu, potendo volere, non hai voluto. Rispondendo ad una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribolazione e descrive la situazione in cui, in modi diversi, potrebbe trovarsi anche oggi la comunità dei credenti: di fronte a eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo, l’accadere del Regno di Dio cioè del suo amore in noi per tutti.
Nella pagina del Vangelo di Matteo, che appartiene al così detto Discorso della Montagna, Gesù fa riferimento a tre pratiche fondamentali previste dalla Legge mosaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Siccome il cammino penitenziale della quaresima non è solo individuale ma richiede anche momenti comunitari Papa Francesco ha proposto venerdì 23, giornata di elemosina, preghiera e digiuno per la pace. Sono anche indicazioni tradizionali nel cammino quaresimale per rispondere all’invito di “ritornare a Dio con tutto il cuore”. Ma Gesù sottolinea come sia la qualità e la verità del rapporto con Dio ciò che qualifica l’autenticità di ogni gesto religioso, anche piccolo. Per questo Egli denuncia il rischio dell’ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l’applauso e l’approvazione. Il vero discepolo non serve se stesso o il “pubblico”, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità: ”e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
“Ecco ora il momento favorevole”, ci ricorda san Paolo nella seconda lettura e Papa Francesco: “Un’occasione propizia sarà anche quest’anno l’iniziativa “24 ore per il Signore” il 9 e 10 marzo che invita a celebrare il Sacramento della Riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica”.
Nella notte di pasqua, preparata da tutta la quaresima, rivivremo il suggestivo rito dell’accensione del cero pasquale: attinta dal “fuoco nuovo”, la luce che a poco a poco scaccerà il buio e rischiarerà l’assemblea liturgica, il nostro convenire pasquale fraterno. La luce del Cristo che vivo ci parla soprattutto nell’ascolto biblico della sua Parola, più abbondante in Quaresima anche con la Lectio divina. E’ una modalità di approccio, di “avvicinamento” alla Scrittura, pregando con la Parola cioè ascoltandola con la Preghiera. Si compone di quattro momenti: la Lettura con un cuore che ascolta congiungendo all’udire Lui che parla oggi con l’ubbidire, la Meditazione per cercare il volto di Cristo, dell’Amato, l’Orazione o dialogo con il Signore e la Contemplazione per giungere a leggere la storia, il proprio vissuto con gli occhi di Dio, a sentire con Lui, a pensare con Lui consapevoli che Lui è presente nella storia e che la sua e nostra Madre ce lo offre continuamente. Maria assunta in cielo in anima e copro è segno di speranza affidabile e di consolazione.
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