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ai 'trovatelli', perché lui aveva un castello svizzero era troppo occupato a scrivere e a insegnare al mondo. Aprite un libro di scuola dei vostri figli e vi troverete la celebrazione di Rosseau, mentre non una parola si scrive di San Giovanni Bosco che inventa il primo contratto di lavoro, e scuole che preparassero culturalmente e professionalmente i figli dei poveri a entrare dignitosamente nel mondo del lavoro. [...] Dopo la stagione illuminista e come suo frutto tossico venne la massoneria: volgare, tronfia, intollerante, proprio mentre faceva della tolleranza il proprio programma, in una parola: demagogica. [...]
Siamo arrivati agli ultimi 50 anni, nei quali libri, cinema, università, televisione sono nelle mani di Togliatti e dei suoi figli e nipoti: come Alicata, Moravia, Manacorda, tutti a cantare in coro definendosi 'democratici' e 'progressisti', sbertucciando la Chiesa, fino alla criminale paranoia del Club di 'Lotta Continua' che il giorno in cui moriva papa Luciani, nel 1978, titolava: 'Finalmente ha smesso di ridere: è rimorto il papa!'. Adesso lorsignori mica stanno con voi pensionati a 500 euro al mese e con i lavoratori che sbarcano il lunario con un solo stipendio e per di più precario. Macché. Dirigono giornali e settimanali, comandano l'ACEA, spadroneggiano in Rai, si beccano milioni all'anno senza le appendici, mentre voi... [...] La storia della Chiesa è prima di tutto e soprattutto una storia di carità. Per la carità vengono fondati i primi ospedali, a Roma, le scuole, gli orfanotrofi, i lazzaretti, gli asili, le case di riposo sono le prime istituzioni della Chiesa, inventate e sostenute dalla Chiesa. Le prime comunità cristiane hanno ciascuna un deposito, frutto di elemosine, per vedove e orfani. È il 'welfare', cioè la politica sociale, le pari opportunità, come le chiamiamo adesso. All'inizio della Chiesa abbiamo San Lorenzo, che è martire della carità, e San Martino, che divide il martello con un poveraccio. Solo la Chiesa è stata capace ed è capace di soccorrere i miserabili. Da San Martino a Madre Teresa di Calcutta: 2.000 anni di carità, creativa, intelligente e sorprendente. E in mezzo ci sono migliaia di figure gigantesche che soccorrono città, nazioni e il proprio secolo. Si pensi alle figure almeno più note, come Vincenzo De Paoli, San Camillo De Lellis, Giovanni di Dio, Filippo Neri, i Cappuccini del '600 che muoiono a centinaia nel soccorrere colerosi e appestati" [...]
(Gino Teodoli, Non siamo conigli!, pp. 207-209)
Oggi è importante parlare chiaro per difendere il gregge della Chiesa dall’attacco dei lupi rapaci della nostra epoca (relativismo, soggettivismo, individualismo, ideologismo) che instillano l’idea che il mondo è più moderno e aggiornato della Chiesa cattolica. Queste omelie di don Gino Tedoldi rispondono proprio a questa esigenza di non conformare il cervello alle mode, nella convinzione che la catechesi e l’apologetica rappresentino l’unica via per proporre la verità, senza alcuno sconto e fuori dagli equivoci di un dialogo malinteso e di un ecumenismo interpretato peggio: Gesù, infatti, non ha paura della polemica quando ci sono idee sbagliate da combattere. Noi cattolici le idee le abbiamo, e belle forti, e la fede (quella autenticamente adulta) è rafforzata quando è supportata da formidabili argomenti di ragione.
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