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"Ci salveranno le vecchie zie? Ci salveranno proprio loro, grazie a quella virtù, ormai rara in questa civiltà votata alla rincorsa del nuovo, che è la capacità di serbare ciò che conta. Ci salveranno le vecchie zie che, tra lini e vecchie lavande hanno riposto pazientemente nei loro armadi tutto quello che la follia moderna avrebbe voluto gettare dalla finestra. Ci salveranno le vecchie zie perché assieme ai ricordi di famiglia, in quel grande armadio ordinato e profumato che è la Tradizione, hanno conservato la fede. Ci salveranno senza una
parola di troppo, forse senza neppure aprire la bocca. Con un solo gesto, regaleranno a ciascuno di noi una cosa, un'idea, una sensazione che il mondo aveva cercato di sottrarci e loro sono riuscite a conservare. L'eterna giovinezza della Tradizione grava sulle spalle di vecchi parroci, dei vecchi sindaci, dei vecchi maestri e del vecchio uomo comune. Sulle spalle delle vecchie zie, che ormai stanno per portare a termine il loro compito e poi se ne andranno. Poi toccherà a noi".
parola di troppo, forse senza neppure aprire la bocca. Con un solo gesto, regaleranno a ciascuno di noi una cosa, un'idea, una sensazione che il mondo aveva cercato di sottrarci e loro sono riuscite a conservare. L'eterna giovinezza della Tradizione grava sulle spalle di vecchi parroci, dei vecchi sindaci, dei vecchi maestri e del vecchio uomo comune. Sulle spalle delle vecchie zie, che ormai stanno per portare a termine il loro compito e poi se ne andranno. Poi toccherà a noi".
(Gnocchi & Palmaro, Ci salveranno le vecchie zie, pp. 166-169)
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