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Il titolo spiega tutto: Le Antiche Fonti della Fede, perché in questo agile volumetto l'Autore ha raccolto, dopo anni di ricerche, le principali fonti greco-latine che parlano di Cristo e dei primi cristiani, da Plinio a Traiano, da Giuseppe Flavio all'autore della Lettera a Diogneto: un materiale documentativo preziosissimo che prima era assai sparso in un mare di riferimenti bibliografici e patristici, e che Biavaschi ha selezionato con cura scegliendo le fonti di maggiore interesse e raggruppandole per argomenti ricostruendo così lo stile di vita dei primi cristiani, l'inizio delle successioni apostoliche, le
dimostrazioni della successione petrina, gli anni della distruzione di Gerusalemme e delle persecuzioni, il carteggio tra imperatori e governatori riguardo Cristo e i cristiani, le istruzioni riguardanti gli arresti e gli interrogatori, lo scontro tra il cristianesimo e le scuole magiche, il destino drammatico dei potenti, la genesi delle comunità consacrate del primo secolo, e così via.Un capitolo molto interessante è quello sulla formazione del Canone Neo-Testamentario, che spesso si crede, erroneamente, formulato solo all'epoca del Concilio di Trento, e che invece era ben presente fin dai primi secoli, quando esistevano già elenchi ben dettagliati dei testi sacri neo-testamentari: dal Canone Muratoriano al Canone Eusebiano, dal Canone Atanasiano al Canone Damasiano. Inoltre l'Autore incentra gran parte della sua ricerca sulle preziose notizie tramandate da Eusebio di Cesarea, vescovo della Palestina tra il 265 e il 340, che per venticinque anni ha raccolto antichi manoscritti, lettere, testimonianze, attraversando da un luogo all'altro le terre del primo cristianesimo. Senza questo antico scrittore storico un patrimonio enorme sarebbe andato perduto, e sapremmo molte meno cose sulla chiesa prima di Costantino. Eusebio fu infatti l'autore della prima Storia della Chiesa che fu mai scritta (Historia Ecclesiastica) nella quale documenta, con preziose fonti a lui precedenti, cosa accadde dal tempo degli apostoli fino a lui: tre secoli di fondamentale importanza per la nostra conoscenza sulla nascita e diffusione del cristianesimo, attraverso testimonianze di fede e di martirio, di cui anche Eusebio fu testimone oculare, fino a quando lui stesso vide l'alba della prima libertà religiosa. Le Antiche Fonti della Fede intende dunque essere un agile strumento per rispondere alle principali obiezioni storiche circa l'origine della chiesa e il ruolo istituzionale che ebbe in modo molto chiaro fin dall'inizio.
dimostrazioni della successione petrina, gli anni della distruzione di Gerusalemme e delle persecuzioni, il carteggio tra imperatori e governatori riguardo Cristo e i cristiani, le istruzioni riguardanti gli arresti e gli interrogatori, lo scontro tra il cristianesimo e le scuole magiche, il destino drammatico dei potenti, la genesi delle comunità consacrate del primo secolo, e così via.Un capitolo molto interessante è quello sulla formazione del Canone Neo-Testamentario, che spesso si crede, erroneamente, formulato solo all'epoca del Concilio di Trento, e che invece era ben presente fin dai primi secoli, quando esistevano già elenchi ben dettagliati dei testi sacri neo-testamentari: dal Canone Muratoriano al Canone Eusebiano, dal Canone Atanasiano al Canone Damasiano. Inoltre l'Autore incentra gran parte della sua ricerca sulle preziose notizie tramandate da Eusebio di Cesarea, vescovo della Palestina tra il 265 e il 340, che per venticinque anni ha raccolto antichi manoscritti, lettere, testimonianze, attraversando da un luogo all'altro le terre del primo cristianesimo. Senza questo antico scrittore storico un patrimonio enorme sarebbe andato perduto, e sapremmo molte meno cose sulla chiesa prima di Costantino. Eusebio fu infatti l'autore della prima Storia della Chiesa che fu mai scritta (Historia Ecclesiastica) nella quale documenta, con preziose fonti a lui precedenti, cosa accadde dal tempo degli apostoli fino a lui: tre secoli di fondamentale importanza per la nostra conoscenza sulla nascita e diffusione del cristianesimo, attraverso testimonianze di fede e di martirio, di cui anche Eusebio fu testimone oculare, fino a quando lui stesso vide l'alba della prima libertà religiosa. Le Antiche Fonti della Fede intende dunque essere un agile strumento per rispondere alle principali obiezioni storiche circa l'origine della chiesa e il ruolo istituzionale che ebbe in modo molto chiaro fin dall'inizio.
Tratto da: Il Sussidiario del 13 gennaio 2017
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