La barca di Pietro è sul punto di naufragare

Benedetto XVI in morte del cardinale Meisner: “Con la certezza che il Signore non abbandona la sua Chiesa..”
In L’Espresso Settimo Cielo di Sandro Magister del 17/07/2017
Ecco il testo integrale del messaggio – originariamente in tedesco – inviato il 15 luglio dal "papa emerito" Benedetto XVI all'arcidiocesi di Colonia, in Germania, in occasione dei funerali del cardinale Joachim Meisner, uno dei firmatari dei "dubia" sottoposti lo scorso anno a papa Francesco e tuttora rimasti senza risposta.
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"… ANCHE SE A VOLTE LA BARCA È SUL PUNTO DI NAUFRAGARE"
In questa ora, in cui la Chiesa di Colonia e i suoi fedeli danno l’addio al Cardinale Joachim Meisner, sono con loro con il
mio cuore e i miei pensieri e volentieri acconsento alla volontà del cardinale Woelki e indirizzo a loro una parola di riflessione.
Quando ho appreso mercoledì scorso per telefono della morte del cardinale Meisner, in un primo momento non ci ho creduto. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine perché era giunto per lui il momento delle vacanze, dopo che era stato presente, la domenica precedente, a Vilnius, alla beatificazione del vescovo Teofilius Maturlionis. Il suo grande amore per le vicine Chiese dell’Est che avevano tanto sofferto la persecuzione sotto il comunismo, così come la sua gratitudine per la loro resistenza alla sofferenza in quel tempo avevano impresso in lui una durevole impronta. Quindi non è stato certamente un caso che l'ultima visita della sua vita sia stata fatta a un confessore della fede.
Quello che mi ha più colpito nell'ultima conversazione con il cardinale, ora tornato a casa, è stata la sua naturale serenità, la sua pace interiore e la fiducia che aveva trovato. Sappiamo che è stato duro per lui, appassionato pastore e guida di anime, lasciare il suo ufficio, e proprio in un momento in cui la Chiesa aveva un urgente bisogno di pastori capaci di opporsi alla dittatura dello spirito del tempo e pienamente risoluti ad agire e pensare da un punto di vista di fede. Ma mi ha ancor più impressionato che nell'ultimo periodo della sua vita egli abbia imparato a lasciar procedere le cose, e a vivere sempre più con la certezza profonda che il Signore non abbandona la sua Chiesa, anche se a volte la barca è quasi sul punto di naufragare.
Ci sono state due cose in quest'ultimo periodo che lo hanno reso sempre più felice e sicuro.
– La prima è quella che mi ha detto più volte: che ciò che lo riempiva di gioia profonda era la percezione, nel sacramento della penitenza, di quanto i giovani, soprattutto i giovani maschi, sperimentino la misericordia del perdono, il dono di aver veramente trovato la vita che solo Dio può dare loro.
– L’altra cosa che lo ha tante volte commosso e reso felice è stata la percepibile crescita dell’adorazione eucaristica. È stato questo per lui il tema centrale della Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia: che vi è stata un'adorazione, un silenzio, in cui solo il Signore parlava ai cuori. Alcuni esperti di pastorale e di liturgia erano dell'opinione che un simile silenzio nella contemplazione del Signore con un così gran numero di persone non poteva reggere. Alcuni di essi erano anche del parere che l’adorazione eucaristica fosse superata in quanto tale, poiché il Signore ha voluto essere ricevuto e non guardato nel Pane eucaristico. Ma il fatto che non si può mangiare questo Pane come qualsiasi altro nutrimento e che "ricevere" il Signore nel sacramento eucaristico include tutte le dimensioni della nostra esistenza fa sì che questo ricevere deve essere adorazione, e ciò è qualcosa che diventa di giorno in giorno sempre più chiaro. Così il tempo dell’adorazione eucaristica nella Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia è diventato un evento interiore che è rimasto indimenticabile, e non solo per il cardinale. Da allora, quel momento è stato sempre per lui costantemente presente nell'intimo ed è stata per lui una grande luce.
Quando l’ultima mattina il cardinale Meisner non si è presentato per la messa, è stato trovato morto nella sua stanza. Il breviario era sfuggito dalle sue mani: era morto mentre pregava, con lo sguardo al Signore, in conversazione con il Signore. Il tipo di morte che gli è stato dato ha dimostrato ancora una volta come egli ha vissuto: con il suo volto rivolto al Signore e in conversazione con Lui. Così possiamo fiduciosamente affidare la sua anima alla bontà di Dio.
Signore, grazie per la testimonianza del tuo servo Joachim! Fa che egli ora interceda per la chiesa di Colonia e per tutto il mondo.
Requiescat in pace!
Benedetto XVI, Papa emeritus

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