Umberto Veronesi

di Patrizia Stella
(Mi complimento con Stefano Lorenzetto per aver tracciato sul quotidiano “La Verità” di domenica 13 novembre un profilo del defunto prof. Umberto Veronesi diciamo pure, coraggioso, perché fuori dei soliti cori di elogi sperticati, ma rispettoso della verità storica, come d’altronde tutti noi possiamo comprovare per averlo sentito direttamente più volte in conferenze o interviste varie.)

  
Se al defunto prof. Veronesi va il merito di aver sconfitto una parte di quella brutta bestia che è il tumore soprattutto quello femminile al seno, possiamo dire, d’altro lato, che passerà
ancor più alla storia come “accanito sostenitore di qualsivoglia tipo di trasgressione o libertinaggio”.
Sorvoliamo sulla sua vita personale di ateo incallito e fino all’ultimo impenitente, ma ciò che più sconcerta è il fatto che si è fatto paladino di tutta una vasta gamma di comportamenti immorali e trasgressivi giustificandoli oltretutto con motivazioni, secondo lui “altamente scientifiche”, ma che invece non hanno mai trovato riscontro nella vera scienza, ma semmai trionfale accoglienza da parte di quella bassa politica che, per giustificare le proprie aberranti leggi, ha bisogno della convalida di qualche “professionista” incensato dai media.
Droga libera, aborto, divorzio, prostituzione, eutanasia, clonazione, nozze gay con tutto il corollario di rapporti trans, bis, plus, ovviamente coronati da utero in affitto e fecondazione artificiale, arrivando ad ipotizzare con la solita gratuità scientifica la superiorità dell’amore omosessuale rispetto a quello etero, e la bisessualità come fattore normale dell’evoluzione del corpo. Cosa manca all’elenco del prof. Veronesi come “valori primordiali” da sbandierare come progresso? Forse solo la pedofilia, dalla quale si è tenuto prudentemente alla larga in quanto ritenuta ancora reato, e la bestialità, (tremo al solo nominarla) perché forse i tempi “dell’evoluzione della specie” non sono ancora maturi e avrebbe rischiato l’impopolarità. Ma di questo passo, dopo la legge criminale sul gender che sta rovinando creature innocenti sin dall’asilo nido, non c’è più limite alla peggiore perversione.
Povero professor Veronesi! Tutto questo ti ha reso felice, realizzato, potente? E adesso che anche tu sei andato a rendere conto a Dio del tuo operato, che ne penserà il Padre Eterno?  AH! Dimenticavo che tu non credevi in Dio e ancor meno nell’aldilà. Solito assioma altrettanto gratuito che brandiscono gli atei come arma di difesa per spararle grosse illudendosi che, poi, alla fine, nessuno li giudicherà, perché l’unico vero dio sulla terra…. è il loro nobile e indiscusso parere! Non importa se questo “parere” ha prodotto e produrrà un danno incalcolabile a tutta l’umanità che si abbevera, purtroppo, a tutte le fonti, anche quelle falsamente scientifiche e altamente pericolose.
Ma a Dio non la si fa. Prima o poi arriva per tutti la resa dei conti!


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