Cristiani e musulmani sono fratelli?

di Lorenzo Penotti
Se ci atteniamo con rigore alla dottrina cattolica, musulmani e cristiani non sono fratelli. Per il semplice motivo, tanto evidente e da sempre insegnato fino a una cinquantina di anni fa, che i musulmani non sono battezzati e perciò non sono figli di Dio ma solo sue creature, sebbene chiamate a diventare suoi figli per vie misteriose che solo Dio conosce oppure tramite il battesimo. La figliolanza divina infatti - e non è opinione su cui chi abbia un briciolo di conoscenza di dottrina cattolica possa opinare - è un dono che si riceve col battesimo. Se poi consideriamo che Gesù chiamò gli scribi e i farisei figli del demonio per l'opera di tentare di ucciderlo, non è erroneo attribuire la stessa paternità ai
musulmani che non è un segreto abbiano il compito di "uccidere gli infedeli" fra i quali i cristiani. Chiamare i musulmani fratelli dei cristiani si può solo intendere allora come un lodevole auspicio, ma allora non va usato l'indicativo. Si dovrebbe quindi dire che "dovrebbero essere fratelli". Grande auspicio religioso per noi cattolici, non altrettanto per i musulmani per i quali non è possibile che diventiamo fratelli nemmeno se tutti ci convertissimo all'islam per il semplice motivo islamico che "Allah non ha figli perché è Dio e non un uomo". Forse però si può intendere questo auspicio in senso politico, al fine di eliminare i rischi dell'attuale conflitto che vede i cristiani vittime e i musulmani carnefici. Come tale auspicio politico sia realizzabile è tutt'altro che facile da immaginare. Ma un auspicio politico non si dovrebbe trovare sulla bocca del Vicario di Cristo in terra, ché è sì un sovrano, ma parla più come Vicario di Cristo che come sovrano. Se poi dovessimo intendere in maniera rigorosa la frase "Cristiani e musulmani sono fratelli", delle due l'una: o tutti abbiamo come padre Dio Padre, Padre di Cristo, il che non è teologicamente vero, e allora la frase sarebbe erronea, oppure abbiamo tutti come Padre Allah, che è dimostrato nei fatti e nella teologia non essere Dio, perché ordina l'uccisione anche dei cristiani e la negazione della divinità di Cristo: ma anche tale comune paternità di Allah è falsa, perché per noi cristiani non c'è altro Dio che quello Uno e Trino espressamente negato dall'islam. Non siamo perciò figli di colui che è espressamente anti-cristico.
L'unica cosa che come cattolici possiamo dire e sperare è che - tramite l'evangelizzazione - tutti diventiamo figli dello stesso Padre grazie alla conversione al cristianesimo degli islamici. Frase che tuttavia forse non sarebbe stata gradita né ai musulmani né alla stampa. Sappiamo che Gesù parlava non per essere gradito però, ma per offrire la salvezza.
Ma allora cosa conservare di quella frase?

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