di Giovanni Zenone
Voglio intervenire sulla questione della maggiore facilità nel procedimento per nullità di Matrimonio voluta da Papa Francesco I. C'è subito chi ha gridato allo scandalo, che così si riduce ancora di più la dimensione sacramentale del Matrimonio, si sminuisce il vincolo indissolubile etc. Credo che questo sia un rischio remoto. La vera questione è a monte. Il Matrimonio cattolico è una cosa seria, per volere la quale è necessaria e imprescindibile una fede cattolica d'acciaio. Non è opzionale, per sposarsi in Chiesa, volere ed essere capaci di
volere tutto quello che è incluso nel Matrimonio sacramentale, vale a dire per esempio l'indissolubilità, la fedeltà, l'apertura alla vita, ai figli che Dio manda, non solo a quelli che si progettano o si è disposti ad avere. Chi non sa e non vuole queste cose fa un matrimonio nullo. Cioè almeno il 90% di chi si sposa in Chiesa. Ma allora perché i preti celebrano così tanti matrimoni? Per stolta benevolenza, per i soldi dell'offerta che i coniugi danno alla parrocchia, perché essi stessi non hanno fede e non credono davvero nel Sacramento del Matrimonio con tutti gli annessi e connessi...? La simonia credo che non sia un elemento marginale. Ma allora il problema non è la facilità con cui si faranno le dichiarazioni di nullità, ma la facilità con cui i preti celebrano il sacrilegio del matrimonio per motivi poco nobili. È a questo livello che si deve intervenire. Non basta obbligare i fidanzati a frequentare un corso prematrimoniale, è necessario che sia accertata la loro fede e la loro volontà di contrarre davvero il Matrimonio come lo vuole Dio e la Chiesa. E se non lo vogliono non deve loro essere possibile cambiare di parrocchia e sposarsi lo stesso. La Chiesa cattolica avrà la forza di fare questo?
3 commenti:
Sia lodato Gesù Cristo.
In parte è vero quanto afferma Zenone, ma che la chiesa non accetti il divorzio è cosa che sanno tutti e da sempre. San Giovanni Paolo II arrivò ad affermare che nessuno può sciogliere un Matrimonio. Ciò di fatto significa che se da una parte vi è ignoranza di cosa sia il Matrimonio cattolico, cosa spesso vera, dall'altra c'è la conoscenza perfetta del rifiuto del divorzio, da parte della chiesa, che è l'opposto del Matrimonio, è una semplicissima contrapposizione, no al divorzio, annullamento si al Matrimonio per sempre..Questo lo sanno tutti è una semplice conseguenza; se rifiuta il divorzio è perché il Matrimonio non può essere sciolto. Non serve altro.
Poi a proposito di Sacramenti, il Battesimo è per tutti, cosa ribadita da papa Francesco, però, essendo i genitori a chiederlo per i figli, visto l’impossibilità dei bimbi per ovvie ragioni, come la mettiamo per qui genitori che sono conviventi e mi riferisco a quelli che rifiutano di sposarsi? E come ci di dovrebbe comportare con i genitori gay come il caso dell’Argentina? Per coerenza con le motivazioni usate per il Matrimonio, si dovrebbe dire di no, in quanto la condizione dei genitori, attenzione che sono loro a scegliere al posto dei figli, è fuori dalla Fede cattolica? Si possono fare due pesi e due misure? Stessa cosa per la prima Comunione e per le Cresime, ma questi Sacramenti sono meno Sacramenti perché fanno meno “rumore”?
Non è volontà di giudicare, ma solo capire, perché così i conti non tornano. A cosa servono i corsi matrimoniali? Solo a fare soldi? Di certo c’ è sicuramente una grossa percentuale di chi non sa bene cosa è il Matrimonio cattolico, ma tutti coloro che si sposano in chiesa sanno che è – era – indissolubile perché la chiesa rifiuta – va - ciò che lo annulla, il divorzio, basta poco a capirlo. Mah!
Viva Maria
Sono le due facce della stessa medaglia "misericordiosa": come un matrimonio in chiesa non si nega a nessuno (e guai al singolo prete che volesse provarci) così ora anche l'annullamento clericale. La valanga dello sfascio da monte è scivolata a valle.
Sono d'accordo sul fatto che il problema sia a monte e non nella sola questione di snellire un pochettino le procedure di annullamento o meno, ma non si può certo fare una colpa ai sacerdoti di celebrare nozze sacrileghe: come farebbero ad entrare nell'intimo degli sposi ed accertare quali sarebbero le loro REALI intenzioni? Se effettivamente rientrano in quel 10% (secondo lei)di candidati ad un matrimonio effettivamente valido oppure no? I corsi prematrimoniali? Si fanno, anche se si fanno come si fanno, e forse, su questo fronte, si potrebbe migliorare. E come fare l'"accertamento" di cui lei parla a fine post? Quali aspiranti sposi andrebbero mai ad ammettere, di fronte al prete, di non avere intenzioni serie nello sposarsi?
Tommaso Pellegrino - Torino
www.tommasopellegrino.blogspot.com
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