di Emilio Biagini
Grave preoccupazione ha destato nei membri più avveduti ed aperti della gerarchia l’insorgere di una malattia di particolare virulenza: la DLC (Dio Li Creò, sottinteso “Maschio e Femmina”). Il sintomo principale è una violenta tendenza a carattere epidemico, diffusa tra l’imbecilgente laica, a pretendere perentoriamente che la famiglia sia esclusivamente formata da due strani esseri noti come uomo maschio e donna femmina, nonché dei piccoli mostriciattoli da essi generati ad aggravare la sovrappopolazione del
pianeta. Il malato mostra evidenti sintomi di intolleranza razzista, sessista e omofoba. Con pazienti già formati, la prognosi è solitamente infausta, con una percentuale di guarigione inferiore all’uno per mille. La terapia consigliata è il ricatto economico se l’infermo è titolare di un’azienda suscettibile di subire danni da boicottaggi, mentre se tale cura non è praticabile non restano che massicce iniezioni di articoli di “Repubblica”, che possono tuttavia risultare controproducenti, in quando possono provocare lo slogamento della mandibola a forza di sbadigli. Nel caso di soggetti giovani, la prognosi migliora invece sensibilmente, stante l’opportunità di esporre i pazienti a forti dosi di educazione politicamente corretta, conforme ad un ben articolato codice e(me)tico.
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