di Francesco Agnoli (La Nuova Bussola Quotidiana 9 aprile 2015)
Professore di storia e filosofia in un prestigioso istituto veronese paritario, Marco Fasol studia da anni la questione dell’autenticità dei Vangeli canonici alla luce delle più moderne conoscenze filologiche e documentali. Un argomento di nicchia, che è esploso ai tempi de Il codice da Vinci di Dan Brown, quando milioni di persone hanno appreso, per la prima volta, dell’esistenza dei cosiddetti Vangeli apocrifi, e, con il gusto classico delle cose proibite, si sono fatti guidare da un narratore americano in un percorso romanzesco ed immaginifico che però non ha, con i fatti, alcun collegamento.
L’idea che i veri Vangeli siano quelli apocrifi (o qualcuno di essi), non era nuova: Dan Brown, notoriamente vicino ad ambienti esoterici, poteva trovarne traccia in altri passaggi della storia. Vari gerarchi nazisti, per esempio, erano convinti dell’esistenza di un Quinto Vangelo, nascosto dalla Chiesa, in cui erano contenute verità coerenti con l’ideologia nazional-socialista, e in conflitto, invece, con la dottrina cattolica. Proprio per fornire a molti lettori conoscenze scientifiche sui Vangeli canonici ed apocrifi, Fasol scrisse un libretto, Il codice svelato, che fu un autentico best seller. Oggi ritorna sull’argomento, in tutt’altro contesto: infatti il suo saggio sull’autenticità dei Vangeli, pubblicato da Fede & Cultura, esce insieme ad un saggio della scienziata Emanuela Marinelli, sulla Sindone. Il titolo: Luce dal sepolcro. Indagine sull’autenticità della Sindone e dei Vangeli. Fasol e Marinelli offrono ai lettori una (continua qui)
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