di Maria Antonietta Novara Biagini
Nel bel paese di Romicatto c’erano molti ovili dove le pecore erano maltrattate e trascurate, i pastori facevano il loro comodo e i cani aggredivano le pecore invece di proteggerle. C’era un solo ovile immacolato, guidato da un buon pastore, dove le pecore erano ben trattate.
Divampò allora l’invidia degli altri pecorai. Costoro gridarono allo scandalo, perché la gente andava tutta a comprare all’ovile immacolato mentre il latte degli altri restava nei bidoni a diventare acido. Il capo pecoraio ascoltò benignamente queste lamentele e ordinò di
normalizzare l’ovile che non era in linea con le nuove direttive romicattiche.
Il pecoraio immacolato venne mandato in esilio, fu nominato un ispettore straordinario di pessimo carattere che angariò le pecore, furono introdotti nuovi cani che le mordevano e venne vietato di proferire anche il più tenue belato. La gente non fu particolarmente contenta del cambiamento, smise di comprare latte di pecora e preferì andare altrove a bere Coca-Cola, whisky, vodka, arak e latte di cammella.
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