di Maria Antonietta Novara Biagini
Cari
fratelli e sorelle, fosse oggi vi scandalisserò un po’, ma vi darò la vera
spiegassione del brano evangelico che abbiamo letto. C’era una donna cananea,
che era molto ricca, e quindi cattiva, e le piaceva la bella vita, e facendo la
bella vita aveva fatto ammalare la figlia, che il Vangelo dice che era
tormentata dal diavolo. Ai tempi arretrati di Gesù si attribuiva qualunque
malattia pissicologica al diavolo; ora, noi
che siamo progrediti sappiamo che
ci sono tante malattie pissicologiche: fosse la ragassa soffriva di bulimia,
fosse di anoressia, comunque di qualche disturbo dell’apparato digerente,
perché la madre, come ho detto, era cattiva e la trascurava. Ora questa donna
inseguiva Gesù, pregandolo di guarire la figlia perché non voleva perder tempo
lei a curarla. Ma Gesù se ne frega e la chiama cagna. Allora la donna, che
avrebbe potuto mandare a quel paese Gesù che l’aveva insultata, ha invece
un’illuminassione: cioè capisse che ci sono i cani, e c’è chi li tratta male,
cioè ci sono i poveri maltrattati e i ricchi che li maltrattano, e si accorge
di essere lei una dei ricchi che maltrattano i cani, cioè i poveri. Del resto
Gesù non conosseva la figlia, quindi non poteva guarirla, ma la vera malata era
la madre, e quella viene guarita quando le si illumina nella cucurbita del
cranio l’idea che non si devono trattar male i cani, ed è questo il miracolo
della convessione che fa guarire anche la figlia.
Nessun commento:
Posta un commento