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dei coniugi BIagini
Tratto da Satire clericali
Personaggi:
il parroco don TENTENNA;
un PENITENTE;
una PROSTITUTA;
il diavolo FISCHIONE, invisibile, che si manifesta con una voce cavernosa e un’ombra indistinta gesticolante sul muro.
Chiesa parrocchiale. Il confessionale. Poi il sagrato di fronte alla chiesa.
TENTENNA — Allora mi ha detto tutto?
PENITENTE — Ah, mi sono dimenticato di dirle che ho rubato cinquanta euro.
TENTENNA — Male, male... Macchiarsi l’anima per soli cinquanta euro. Adesso le do l’assoluzione. Per sua
penitenza darà cinquanta euro alla prima persona che incontrerà fuori della chiesa. Dica l’atto di dolore.
(Il penitente mormora l’atto di dolore in modo inaudibile, e allo stesso modo Tentenna gli impartisce l’assoluzione.)
PENITENTE — (esce di chiesa, vede una donna e le si avvicina) Senta, le devo dare questi cinquanta euro.
PROSTITUTA — (offesa) No, no, io prendo molto di più. Per chi mi ha preso? per una da quattro soldi? Sono una professionista seria, io.
PENITENTE — Ma il prete mi ha detto che cinquanta bastavano.
PROSTITUTA — Ah, sì, lo so, ma il prete è un cliente speciale.
FISCHIONE — (esultante) Pfii, pfiii, pfiiiii! Ah, ah, ah! Uno di questi giorni schiatterò dal ridere. Uah, uah, uah! Pfii, pfiii, pfiiiii!
Cala la tela, vergognandosi di essere lì.
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