da Libertà e Persona 7 agosto 2014
Un esordio a tinte plumbee quello di Roberto Marchesini, che debutta nella narrativa con un poliziesco ambientato nella grigia e gelata Milano di fine anni Settanta (gli anni della strategia della tensione, degli anni di piombo, del terrorismo politico): Nebbia di piombo (Edizioni Gondolin, 12 €) parte dal ritrovamento del cadavere di un giudice, proprio davanti alla sua porta di casa. L’omicidio è chiaramente opera di un professionista (ovviamente senza volto e senza nome, che ha bloccato la strada con un’automobile e ha fatto
fuoco mirando direttamente al cuore) e tutto sembra collegare il delitto all’escalation di violenza di quegli anni, soprattutto alla luce delle simpatie di sinistra del (continua su Libertà e Persona)
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