di Maria Antonietta Biagini
Nell’ameno paesino, il Peppone locale faceva in modo che la festa dell’Unità coincidesse sempre con la festa del santo patrono. Peppone aveva organizzato una maratona. Il parroco in chiesa si rivolgeva ai fedeli: “Preghiamo perché finisca la lunga siccità che affligge i nostri campi.” Detto fatto: si aprirono le cateratte del cielo e gocce grosse come uova rimbalzavano sull’asfalto e sulle groppe dei
maratoneti di Peppone. Il parroco, uscito sulla soglia della chiesa, vedendo passare la maratona sotto il diluvio, alzò gli occhi al cielo esclamando: “Grazie, Signore, che hai ascoltato le nostre preghiere.”
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