di Gianni Toffali
Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno
di loro chiese all’altro: - Tu credi nella vita dopo il parto? - Certo.
Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello
saremo più tardi. - Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe
quella vita? - Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari
cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca. -Ma è assurdo!
Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale
è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da
escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. - Invece io credo che debba
esserci
qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere
qui. - Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine
della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante
esistenza nel buio che ci porta al nulla. - Beh, io non so esattamente come
sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di
noi. - Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? - Dove? Tutta
in torno a noi! È in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo
mondo non esisterebbe. - Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per
cui, è logico che non esista. - Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si
riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso
che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci
per essa ... - Sarà ma io mi fido poco o nulla di quello che non vedo...
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