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l'illuminante capitolo "Dio e le religioni comparate" nel testo di Gilbert K. Chesterton "L'uomo eterno" (pp. 105-126). Le sordide ammucchiate religiose in cui si fa strame del culto dovuto all'unico Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo in un sincretismo dove l'eccitazione spinge ad amplessi lussuriosi con idoli satanici - anche se monolatrici - sono considerate dal teologume e dalla pretaglia deviata segno di "apertura" e liberalità. "Dire che il dio dello straniero può essere il nostro dio, è considerato come una prova d'illuminato liberalismo; e infatti i pagani si reputavano molto liberali e illuminati quando consentivano di aggiungere agli dei della città e del focolare domestico un fantastico e selvatico Dioniso disceso dalle montagne o un rustico e deforme Pan venuto carponi giù per i boschi. Ma questa pretesa maggior larghezza di idee fu proprio quella che distrusse l'idea più larga di tutte: l'idea d'una paternità che unifica sotto di sé tutto il mondo", cioè il vero monoteismo (cfr. Gilbert K. Chesterton, L'uomo eterno p. 120). Esce oggi - dopo il successo dell'edizione cartacea - la versione iBook in iTunes del libro illuminante e tagliente già presente anche in Kindle di Mons. Brunero Gherardini "Quale accordo fra Cristo e Beliar?", in cui titolo e copertina non lasciano spazio a dubbi come usano invece fare gli eretici che mescolano il sì e il no in aperta disobbedienza all'ordine di Cristo "Sia il vostro parlare sì, sì, no, no, il di più viene dal Maligno". Un altro testo quindi per resistere alla deriva protestante e mondana in cui la Chiesa versa, che fa temere che quando Cristo tornerà non trovi più la Fede sulla terra, ma qualcos'altro.
Chi avesse ancora la fregola perversa del dialogo con l'Islam guardi questo video
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