"Da qualche parte, sotto il drappo profondamente ombreggiato, poterono distinguere una costruzione che poteva essere un altare, solo che sapevano che non lo era. Non era più la Pietra del Sacrificio, da dove il fumo del Calvario mistico saliva giorno dopo giorno: era la tavola dove pane e vino venivano mangiati e bevuti in memoria di un evento la cui energia immortale aveva cessato, almeno in questo posto, di operare, e niente più".
(Robert Hugh Benson, Vieni ruota! Vieni forca!, p. 169)
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