Pari opportunità?

di Lorenzo Penotti
127 "femminicidi" nel 2012. La ministra delle pari opportunità Josefa Idem dice che è una cosa inaccettabile, che bisogna istituire una task force. Il sessismo di queste cretinate è stomachevole. Se proprio vuole "pari opportunità" provveda una task foce che colmi il gap con gli omicidi volontari di maschi, che sono stati circa 423 nel 2012. La task force avrebbe il compito "democratico" di accoppare 296 "femmine"  scelte a sorteggio per riportare "pari opportunità" con gli uomini. Cos'è mai quest'ingiustizia? Solo gli uomini devono essere ammazzati? Vogliamo le quote rosa anche per gli assassinii, ecchè diamine!

6 commenti:

alex ha detto...

quanti uomini sono stati uccisi da donne ?

l'unica cretinata è il (suo?) sessismo.

Anonimo ha detto...

Parecchi, più di quanti a lei piaccia pensare, e sicuramente molto più di quelli che si sentono dire da "mamma" tivvù.
Ma il punto non è nemmeno questo, perchè, come lei capirebbe se non avesse fette di prosciutto ideologiche davanti agli occhi, la stragrande maggioranza degli omicidi, non vengono compiuti in base al sesso della vittima: vengono compiuti per motivazioni, ovviamente sempre totalmente errate, basate su sentimenti offesi, litigi, rancori, debiti, provocazioni, ecc.; nessuno degli assassini uccide un maschio "perchè è un maschio" od una femmina "perchè è una femmina"; si uccide perchè nella mente sono presenti motivazioni molto concrete (vere o presunte, e ovviamente mai giustificanti un assassinio ).

alex ha detto...

nessuno degli assassini uccide una femmina perchè è una femmina ?
invece (purtroppo) si!
ma per capirlo dovrebbe aprire gli occhi, che invece tiene volutamente chiusi !

La Voce di don Camillo ha detto...

Alex, Lei il prototipo perfetto dell'omologato al pensiero dominante politicamente corretto uniformato mentalmente alla informazione unica. Lei - riprendendo il mito della caverna di Platone - è incatenato nella caverna con gli occhi verso il fondo della stessa, e sbeffeggia chi viene a dirle che il mondo è diverso, è fuori, e che le ombre che Lei vede sono solo ombre. Questo Lei chiama "aprire gli occhi".

alex ha detto...

vuole aprirmi gli occhi ? mi dica quanti uomini sono stati uccisi da donne; non dovrebbe esserLe difficile . . . . sembre che siano "parecchi".
Omologato ? beh, allora sono il prototipo dei suoi fan.
Politicamente corretto ? diciamo che per partecipare ad un blog mi sembra il dovere minimo; altrimenti Lei avrebbe solo 2 tipi di interlocutori: 1) gli "aficionados" (un pò pochi)- 2) gli "insultatori" (e non intendo rientrare in questi ultimi).
Ora, io non so quale sia lo scopo di un blog se il dialogo è precluso a prescindere. Tanto vale togliere la possibilità di commentare.

Anonimo ha detto...

Da quando esiste la "cronaca nera" uomini hanno ucciso fidanzate, mogli, amanti, per gelosia,tradimenti,abbandoni, "motivi d'onore " e sentimentali in genere. Le gentili signore non sono state da meno,talvolta vendicandosi sui rispettivi figli: Medea, già dall'antica Grecia, insegna. Però le donne (meno inclini alla violenza per loro natura, più deboli o più sagge, forti,autonome?) sono state sempre una minoranza rispetto agli uomini.
Il problema è che, mentre i casi di violenza delle donne sembrano essere ulteriormente diminuiti (non ci sono più omicidi da parte di donne sedotte ed abbandonate, pur essendo vertiginosamente aumentati tradimenti, abbandoni e divorzi), quelli compiuti da uomini sono in drastico aumento.
Le donne, anche quando sono economicamente e socialmente deboli, si rimboccano le maniche e continuano la loro vita, magari cercando di uccidere (solo) economicamente l'ex.
Gli uomini, invece, sembrano essere divenuti psicologicamente molto più fragili: in un numero crescente di casi non sono capaci di reggere la solitudine, il distacco. Talora, ma molto più spesso di prima, arrivano ad uccidere anche i figli innocenti. Medea si è trasformata in Medeo!
Questo dicono i fatti e le statistiche. Poi si può discutere delle cause, psicologiche, culturali, sociologiche, ma i numeri sono questi.
Il problema è complesso, e richiede un cambiamento culturale ed etico lungo e profondo.
L'uomo, complici le signore mamme e la società liberal-consumistica del tutto e subito, sembra essere divenuto un gran bambinone che, quando non può avere l'ennesimo giocattolo o questo non si comporta più come un obbediente computer, preferisce romperlo piuttosto che perderlo, perché troppo angosciato senza di esso.
Le donne, dal canto loro, grazie alla "uguaglianza" conseguita copiando i lati peggiori degli uomini quali ad es. il sesso per il sesso e la competitività sfrenata, se da una parte li hanno messi psicologicamente alle corde, dall'altra incarnano molto bene il ruolo di oggetto permanente di piacere.
Questo ruolo, normale nel rapporto madre-bambino, se perdura, non crea autonomia, ma si trasforma in un rapporto di amore-odio, dove al primo problema, prevale il secondo.
Per ovviare a ciò non basta una campagna di "Pubblicità-Progresso" e neppure invocare le "pari opportunità".
Sia i signori uomini che le signore donne dovrebbero cominciare a meditare sulle loro rispettive responsabilità, e collaborare per cercare di formare dei figli più forti ed autonomi, capaci di essere e non solo di apparire.
Un uomo

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