di Maria Antonietta Novara Biagini
In rue Paul Saïn, un giovane frate osservava preoccupato la grossa crepa che attraversava la facciata della chiesa di Nôtre Dame de la Conversion, sede della missione che assiste gli immigrati italiani in Francia.
In rue Paul Saïn, un giovane frate osservava preoccupato la grossa crepa che attraversava la facciata della chiesa di Nôtre Dame de la Conversion, sede della missione che assiste gli immigrati italiani in Francia.
Due distinti signori lo avvicinarono e
incuriositi gli domandarono:
“Cosa osserva con tanta attenzione?”
“Guardo quella crepa sulla facciata della
Chiesa”, rispose il frate.
Uno dei due domandò:
“Ma lei chi è, e cosa fa qui?”
Il frate indicò il saio:
“Sono un frate cappuccino ed assisto chi
è nel bisogno.”
A quel punto lo sconosciuto disse:
“Io sono ateo, ma lei crede in Dio.”
“Certo”, rispose il frate.
“E come manifesta questa fede in Dio?”,
domandò quel signore.
“Aiutando tutti i fratelli senza alcuna
distinzione.”
Quel signore restò un attimo pensieroso,
poi disse:
“Non ho mai trovato nessuno che dicesse
una cosa simile. Gli uomini sono tutti egoisti e malvagi. Ma venga, voglio
offrirle da bere.”
A fianco della chiesa vi era una bettola
malfamata, e i due signori si diressero a quel locale, seguiti dal frate
titubante. L’ostessa li accolse complimentosa: era la prima volta che vedeva un
frate entrare nel suo locale.
“Tre birre”, ordinò il signore.
Il frate strabuzzò gli occhi. La birra
non gli piaceva neppure, cercò di rifiutare, ma quel signore insistette. Il
frate pregava dentro di sé: “Signore, assistimi.” Finita la prima birra, quel
signore ne ordinò un’altra anche per il frate che continuava la sua silenziosa
preghiera. Intanto quel signore continuava a parlare:
“È la prima volta in vita mia che
incontro una persona che dice di amare tutti senza distinzione. Lei mi ha
ascoltato, è entrato in questo locale con me, ha bevuto in mia compagnia la
birra che pure non le piace. Grazie. Io ero disperato e volevo suicidarmi, ma
aver incontrato lei ha cambiato tutto.”
Quando furono fuori, mise una mano in
tasca ed estrasse qualcosa:
“Tenga,” disse al frate “a me non serve
più.”
Il frate, stupito, si trovò in mano una grossa
pistola. Dopo un attimo di smarrimento, corse al Rodano e la scagliò dov’era
più profondo.
1 commento:
non è certamente una storia inventata, devo dire che se non proprio al limite del dramma ci sono persone che si sono commosse per un attenzione premurosa o per un richiamo partecipato loro rivolto.
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