Governo buffone: i nostri soldati ridati all'India!

di Paolo Deotto
Se poteva sussistere ancora il minimo dubbio circa il fatto di essere governati da una compagnia di buffoni, stasera non è più lecito dubitare. Governo di buffoni. Lo ripeto e lo straripeto. Abbiamo scritto più e più volte della mediocrità di questa compagine governativa, guidata da un ragionierino che ha fatto una splendida carriera all’ombra di un grande zio e del grembiulino col compasso. Ma ora questi mediocri arrivisti
sono riusciti a superare l’immaginabile: dopo aver dimostrato, finalmente, qualche giorno fa, di avere un minimo di virilità, seppur in modo badogliano, rifiutandosi di restituire all’India i nostri fucilieri di Marina, che da un anno li teneva sotto sequestro, ecco la clamorosa marcia indietro. I nostri due militari devono tornare in India! Due uomini con le stellette, che non possono far altro che obbedire, vengono usati come sacchi di patate, spostati da un punto all’altro del mondo, oltretutto con una decisione di un cinismo inarrivabile. Infatti stavano finalmente vivendo di nuovo in un Paese civile (l’Italia lo è ancora, nonostante il suo governo), nella Patria, liberati dall’incubo di una “giustizia” da farsa nel paese delle vacche sacre, ed ora, con cinismo, si sentono dire: “Cari, abbiamo scherzato. Tornate a fare i prigionieri, anzi, i sequestrati”. Ma questo è un governo? Questa è un’accozzaglia di gente che non merita più alcun rispetto, se mai ne abbia meritato! È addirittura ridicola la giustificazione: “Abbiamo ricevuto assicurazioni dall’India sul rispetto dei diritti dei nostri militari”. Ma quali assicurazioni potrà mai aver ricevuto il governo dei clown? Le stesse assicurazioni che pochi giorni fa erano considerate così poco credibili da aver deciso di non far tornare in India i nostri soldati? E’ grottesca la specifica: “L’India ha assicurato che non applicherà la pena di morte”. Bene, cari soldati, andate pure a rischiare un ergastolo nelle carceri indiane. Buffoni! Sulla pelle dei nostri militari si sta consumando una farsa da neurodeliri. Oltretutto, un governo dimissionario dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione. Rientra forse nell’ordinaria amministrazione giocare con la vita dei militari italiani? Buffoni da sempre, da che è iniziata questa brutta faccenda. Prima miti e arrendevoli davanti ai numerosi abusi commessi dagli indiani; poi addirittura fessi nel pagare un indennizzo alle famiglie dei poveri pescatori uccisi, facendo così un’ammissione di una colpevolezza che è tutta da dimostrare; poi, per districare la matassa che si era creata, si fa giurare a un ambasciatore il falso. Era l‘unica via, lo abbiamo scritto, ma era una badogliata, lo confermiamo. Era l’unica strada possibile per liberare finalmente i nostri uomini, e una strada così disonorevole era divenuta obbligata solo e unicamente per l’incapacità degli uomini di governo che avevano gestito questa vergognosa vicenda. Comunque la badogliata aveva almeno ottenuto un risultato positivo. Finalmente i nostri fucilieri di Marina tornavano in Patria, finalmente erano sottratti a un Paese che ha usato metodi banditeschi e la cui giustizia si è dimostrata, se possibile, peggiore della nostra. Ora, il nuovo voltafaccia. Scusate, signori indiani, abbiamo scherzato, vi restituiamo i nostri soldati. Fate voi, che siete così bravi, civili, affidabili. Con cinismo, pavidità e infame stupidità si massacrano allegramente la vita dei nostri soldati, delle loro famiglie, e la dignità dell’Italia. Caro Loden, fai almeno un piacere all’Italia. Sarebbe il primo, non dovrebbe costarti fatica. Sparisci, tu e i tuoi complici, alias “ministri”. Sparite, abbiate il buon gusto di non farvi più vedere. in banca vi arriveranno ogni fine mese le vostre laute prebende, siete tutti degli “arrivati”. Che altro volete da noi? Ci avete tolto il pane, il lavoro, la speranza per il futuro. Ora non toglieteci anche quel poco di dignità nazionale che può restarci, nonostante la vostra infausta presenza. Sparite.

Commento di Giovanni Zenone
L'amico Deotto è troppo moderato in questo caso. Parlare di buffoni è un elogio che non meritano: i buffoni sono professionisti del far ridere, questi sono degli infami senza dignità.

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