di Danilo Quinto
Domanda: “Come si deve raccogliere la propria mente e i propri pensieri che divagano per il mondo, non pensare a nient’altro che all’attesa del Signore e conservare l’amore dell’anima rivolto verso di lui?”.
Risposta: “Se una madre ha dei figli ed essi ingenuamente si allontanano e vagano qua e là, non li prende forse per mano e li riconduce a casa, castigandoli e rimproverandoli? Allo
stesso modo anche l’anima deve raccogliere da ogni parte i suoi pensieri che divagano, come suoi figli. Se anche sono dispersi dal peccato e dalle preoccupazioni, tuttavia essa, per quanto sia nelle sue possibilità, deve sempre, incessantemente, raccogliere i pensieri nella casa del suo corpo, in se stessa, e attendere sempre il Signore con fede salda e amore, quando egli con la sua venuta la raccoglierà veramente in sé e renderà i suoi pensieri divini, ragionevoli, celesti e le insegnerà la vera preghiera, senza distrazioni né divagazioni”.
(Pseudo-Macario, Omelie). Pseudo-Macario fu con molta probabilità un monaco vivente in una comunità monastica cenobitica dell’Asia Minore, nel IV secolo, al confine con l’area siriaca.
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