Il Vescovo di Verona fa comunella con il massone Monti

di Patrizia Stella
Ha suscitato parecchio sconcerto il ricevimento ufficiale che il Vescovo di Verona, Mons. Zenti ha riservato in Vescovado all’On. Mario Monti lo scorso 7 febbraio, non tanto per la sua persona, dal momento che ogni Vescovo è libero di ricevere tutte le persone che ritiene opportune, ma in quanto presidente abbastanza discusso di uno dei partiti per le
prossime elezioni, sul cui programma politico presentato in una decina di punti scritti, non appare alcun riferimento ad alcun valore né etico, né morale, né religioso, ma solo vaghe proposte di carattere economico-finanziario assai discutibili, che lasciano oltretutto molto dubbiosi visti i disastrosi risultati dell’anno passato sotto il suo governo.
D’altra parte, uno come il prof. Monti, responsabile di una delle maggiori organizzazioni massoniche mondiali il “Club Bildeberg” e di altre ancora, come poteva presentare un programma in difesa della cultura etico-cristiana, sempre osteggiata da tutte le varie correnti massoniche? (vedasi libro di D. Estulin, il club Bildeberg, la storia segreta dei padroni del mondo. Ed. Arianna).
Se lo stesso Monti, come capo del governo tecnico, ha deciso di declassare la domenica, il “Giorno del Signore” e le altre feste religiose a giorno feriale qualunque, imponendo l’apertura full time di negozi ed esercizi, rendendo assai difficile alla gente di trovare il tempo per pregare comunitariamente nella Messa domenicale e di svagarsi con la propria famiglia, con quale coraggio poi le autorità ecclesiastiche, mentre lo appoggiano, si lamentano per le chiese sempre più vuote e le famiglie sempre più sfasciate e nevrotiche? È come lamentarsi del fuoco che brucia mentre si continua a buttare paglia!
L’obbligo di osservare il Terzo Comandamento: “Ricordati di santificare le feste” non è un optionall qualunque, ma è un dovere vincolante della creatura nei confronti del suo Creatore! Se ci si illude di poter salvare l’Italia lavorando giorno e notte come dei poveri robot, rifiutando il nostro rapporto con Dio nella celebrazione più importante per il cristiano che è la Santa Messa domenicale, ignorandosi l’un l’altro perché sempre di corsa in un affanno insensato, come salveremo la nostra dignità di persone e la nostra fede? Come sperare che l’economia vada bene, che tutti abbiano un lavoro dignitoso e che ci sia rispetto e amore per il prossimo, per i famigliari, per i colleghi, per i vicini ecc. quando noi stessi ci facciamo beffe dell’Amore di Dio, del suo aiuto, e della Sua Provvidenza?

D’altra parte sembra che quasi tutto il clero, almeno quello veronese, voti per la sinistra che si alleerà poi con Monti, perché hanno la stessa matrice materialista, cioè a tutto penseranno meno che a difendere i valori fondamentali tanto conclamati dal Papa e indispensabili anche per una sana società civile: 
1. rispetto della dignità della persona umana dal concepimento alla morte naturale, 
2. rispetto dell’unica e insostituibile famiglia naturale, quella famiglia voluta non dalla società e nemmeno dalla Chiesa cattolica, ma solo da Dio fin dalla comparsa dell’uomo sulla terra e che si realizza nel matrimonio tra un solo uomo e una sola donna, aperto alla trasmissione della vita;
3. rispetto della libertà di coscienza e di religione.

E anche se si è indotti a pensare che in politica vale solo la legge di mercato e non certo quella di Dio, la storia invece insegna che quando si calpestano questi valori portanti, indispensabili per lo sviluppo della nostra società civile e religiosa, e visibili nella Legge Naturale, tutto un po’ alla volta crolla, per il fatto che quando l’uomo si ribella a Dio, la natura prima o poi si ribella all’uomo.  E’ inevitabile!
“È meglio confidare nel Signore che confidare nei potenti”, dice la Sacra Scrittura, ma quando le autorità ecclesiastiche accettano di buon grado la stretta di mano dei ricchi massoni che prima o poi riducono in sudditanza i loro beneficati, quando l’Osservatore romano pubblica un articolo del mai pentito comunista Napolitano che ha il coraggio di proclamare la balla più grande del mondo dicendo che ormai il comunismo è sparito, allora, mi si permetta di affermare, cari ecclesiastici, che non avete nessun diritto di pretendere da noi fedeli obbedienza ma, come diceva il Papa in un suo vecchio scritto: “Elogio della coscienza” abbiamo il sacrosanto dovere di usare la nostra coscienza, il nostro cervello, assieme all’aiuto dello Spirito Santo che invochiamo nella preghiera, per saper scegliere almeno il male minore in tanto disastro morale nel quale siamo costretti a muoverci.
Fonte: Patrizia Stella Blog

Nessun commento:

Ci siamo spostati dopo 13 anni

Cari amici, era il 2 novembre 2009 quando prendevamo in mano questo blog e gli davamo una nuova vita, come "voce culturale ufficiale...