di Danilo Quinto
Una Repubblica fondata sul lavoro, dice la Costituzione. Secondo i dati dell’ISTAT, il tasso di disoccupazione a dicembre è salito all'11,2%, in rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre e di 1,8 punti su base annua. Il dato è superiore a quello di 14 anni fa. Il numero di disoccupati ha raggiunto quota 2 milioni e 875 mila persone. Su base annua, la disoccupazione è cresciuta del
19,7% (474 mila unità in più). Le persone in cerca di lavoro tra i 15 e i 24 anni sono 606 mila e rappresentano il 10% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione giovanile, cioè l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è al 36,6%, in calo di 0,2 punti rispetto a novembre e in aumento di 4,9 punti nel confronto tendenziale. Sempre rilevante invece il fenomeno di chi neppure cerca lavoro: il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni è aumentato dello 0,6% mensile a dicembre e il tasso sul totale della popolazione si attesta al 36,4%, in crescita di 0,2 punti in termini congiunturali e in diminuzione di 0,6 punti su base annua. Quasi quattro italiani su dieci, cioè, non hanno lavoro e non lo cercano.
Questi sono i dati sui quali giudicare se l’articolo primo della Costituzione sia attuato o meno. Sono anche i dati sui quali valutare se le scelte del Governo degli ultimi 14 mesi, abbiano affrontato questa drammatica situazione o non abbiano contributo invece, in maniera determinante, a consolidare una prospettiva senza futuro per questo paese, se le cose non cambieranno.
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