Le reliquie di san Zenone per terra: così Verona onora il suo patrono

di Carlo Maria Di Pietro
Così Verona onora il suo Patrono
Il caso scandaloso del Direttore della casa editrice Fede & Cultura licenziato dall'insegnamento della religione Cattolica dalla Curia di Verona fa parte di quel rovesciamento dei valori cui nemmeno la Chiesa è immune. Ecco le parole di stupore addolorato dell'allora Card. Ratzinger su casi del genere: «...Io stesso, quando ero professore, ho visto come lo stesso Vescovo che, prima del Concilio, aveva licenziato un insegnante che era realmente irreprensibile, per una certa crudezza nel discorso, non è stato in grado, dopo il Concilio, di allontanare un professore che ha negato apertamente verità della fede certe e fondamentali. Tutto questo conduce tantissima gente chiedersi se la Chiesa di oggi è realmente la stessa di ieri, o se l’hanno cambiata con qualcos’altro senza dirlo alla gente...» (card. Joseph Ratzinger, 13 luglio 1988). Stupisce, indigna e addolora che il Vescovo di Verona
Mons. Giuseppe Zenti, dopo le migliaia di interventi anche da parte di autorità ecclesiastiche che hanno duramente condannato la sua politica da don Abbondio sul caso Zenone,  ora abbia optato per la politica dello struzzo. Compiuto il misfatto di cacciare il Prof. Zenone Ph.D. d'estate, in tutta fretta in modo che non avesse modo di difendersi e di dare risalto allo scandalo in tempo per evitarlo, ora la Curia di Verona e Zenti mettono la testa sotto la sabbia. Fanno finta di non sentire, di non sapere, che nulla sia accaduto e che nulla accada. Come se si parlasse d'altri.
Non stupisce per altro che una Curia e un Vescovo che si permettono di umiliare e profanare il proprio stesso santo Patrono, e un Patrono della caratura del Padre della Chiesa san Zenone da Verona, agisca poi in modo analogo con uno dei propri migliori docenti che - guarda caso - si chiama proprio Zenone!
Nel 1650esimo anniversario della sua consacrazione come vescovo di Verona infatti la salma di san Zenone sta facendo il giro della diocesi. La quale però lo tratta parecchio male, com'è abituata con chi porta il nome, o il cognome, del suo Patrono. Basti vedere dove l'hanno sbattuto al suo arrivo nel paese suo omonimo, cioè a san Zeno di montagna l'8 ottobre 2012. Non si son dati la pena di trovare non diciamo un baldacchino regale, ma nemmeno un tavolaccio per tenerlo un po' sollevato da terra. Per dare un po' di dignità a un santo Padre della Chiesa che non è poi l'ultimo arrivato ...

Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui)




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