Vecchie zie, giovani nipoti, sesso e Tradizione


di Lorenzo Bertocchi
Ha ragione Langone, viva le giovani nipoti, altrochè zie ormai sfiorite. Se le giovani nipoti non si svegliano e non si mettono a darci dentro per far figli con certa lena, lo spopolamento divorerà ciò che resta del nostro mondo, con buona pace di tutti (anche dell'INPS , dei cattolici, degli ortodossi e dei mormoni).
Ma chi sveglierà dal sonno riproduttivo le nostre giovani? Chi le convincerà della bellezza di far sesso senza paracadute? Libero sesso, liberi tutti? Roba vecchia. Ormai son
quarant'anni che si pratica in lungo e in largo, sopra e sotto, a tutti i livelli, eppure, la denatalità non cambia, anzi peggiora. In campo cattolico, che per grazia amo praticare, non mi sembra che si usino argomenti particolarmente convincenti, anzi certa pastorale per “ggiovani”, siccome ammicca alla grande, funziona bene soprattutto come anticoncezionale, prepara all’utilizzo del contraccettivo meglio di altri corsi di educazione sessuale. 
Insomma, stai a vedere che qualche vecchia zia, come teorizzano Gnocchi&Palmaro nel loro ultimo libro (Ci salveranno le vecchie zie – Ed. Fede&Cultura), potrebbe davvero risolvere la questione. Non si pretende certo che le vecchie zie si sostituiscano materialmente alle nipoti, ma ci si aspetta che almeno aizzino le loro giovani eredi a darci dentro con serietà.
Il problema semmai è trovarle queste benedette zie che sappiano aizzare nel giusto modo, perché son sparite dalla circolazione dopo il vortice dei “sixsties”, che Sandy in confronto è un venticello di mezza sera. Quelle rimaste in circolazione le riconosci perché con fare un po’ demodé istigano alla gonna lunga, a cercare il buon partito, a studiare quanto basta, a curare la casa, ma soprattutto a non darla al primo che capita, che poi è anche l’unico modo utile per capire se prima di agire si è capaci di attaccare il cervello, oppure no. Anzi a pensarci bene è l’unico modo per evitare che il sesso diventi una specie di catena di montaggio, svuotato di ogni bellezza: come diceva Chesterton – citato da Gnocchi&Palmaro – “amare qualcosa senza desiderare di combattere per averla non è amore, ma lussuria”. Su questa via dell’amore è possibile che Dio – come dice Langone – regalerà tanti bambini alla nostra cara vecchia Europa, altrimenti ciao.
È vero abbiamo sete di “qualcosa di più bello”, di qualcosa che non ha tempo, che non dipende dal gusto di nessuno se non quello del Padreterno, in una parola di Tradizione. Con il libro di Gnocchi&Palmaro si è ufficialmente aperta la caccia al sensus Traditionis. Deo Gratias.

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