di Rino Cammilleri
Sul suo blog www.chiesa del 30 agosto 2012 il vaticanista Sandro Magister scrive: “Che l’ateismo sia tipico dell’Occidente è una leggenda smentita dai fatti. L’ultimo grande sondaggio mondiale della Gallup sul tema lo vede primeggiare in Cina, dove quasi metà della popolazione si dichiara atea, seguita a ruota da Giappone e Corea. In Europa la miscredenza è di casa in Francia, nella Repubblica
Ceca e nell’ex Germania dell’Est, ma altrove registra quote contenute. E negli Stati Uniti è ai minimi termini, appena al 5 per cento della popolazione, nonostante il dirsi atei non sia più oggi uno stigma sociale come lo era in passato”. Poi fa notare: “Per la prima volta nella storia, le elezioni presidenziali del prossimo 6 novembre vedranno in corsa due cattolici per il ruolo di vice: Joe Biden con il democratico Barack Obama e Paul Ryan con il repubblicano Mitt Romney (…). Politicamente, vescovi e fedeli sono divisi, chi per Obama, chi per il mormone Romney. Nessuno chiede che i cattolici facciano corpo compatto, tanto meno formando un partito. Nessuno, da fuori, accusa di ingerenza i vescovi, cittadini alla pari. Nessuno invoca – come avviene ad esempio in Italia – una immissione organizzata dei cattolici in politica (…). Ciò che è caratteristico degli Stati Uniti è che questo vivace confronto avviene alla luce del sole, con prese di posizione pubbliche, sul contenuto dei problemi (…). In campo politico, i cattolici degli Stati Uniti semplicemente sono presenti tanto quanto ne sono capaci. Lo spazio pubblico è anche il loro, come lo è di tutti. La loro forza è di convincere, non di imporre”.
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