Monti e la palude in cui si trova il paese

di Danilo Quinto
Oggi, a Bari, il Presidente del Consiglio inaugurerà in pompa magna la Fiera del Levante. Non nella sua sede storica, quella sul Lungomare a nord della città, ma nel Teatro Petruzzelli. Città blindata e tutti che faranno a gara per avere un “posto al sole”. Non dell’avvenire, ma della palude in cui si trova il paese. Ciò nonostante, siamo certi che Monti non deluderà le
aspettative. Ha dimostrato di saperci fare. E bene. Con grande abilità. Il Presidente del Consiglio dichiarerà, ancora
una volta, di guardare agli statisti, che pensano alle nuove generazioni e non avrà bisogno di riferirsi alle cifre che inchiodano la politica del suo Governo. L’Eurispes afferma che i redditi di una famiglia tipo non sono sufficienti a fare fronte alle spese necessarie per condurre una vita dignitosa e che la situazione è molto grave soprattutto nelle regioni meridionali. I dati dell’Istat sulla disoccupazione, parlano chiaro: nel secondo trimestre dell’anno è pari al 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali su base annua. È il tasso più alto dal secondo trimestre del 1999. I contratti a termine, nello stesso periodo, sono stati 2 milioni 455mila, ai massimi dal 1993: aggiungendo anche i collaboratori (462mila) i precari sono poco meno di 3 milioni. I senza lavoro sono 2 milioni 764mila, mentre le persone in cerca di occupazione sono cresciute del 33,6%, di 695mila unità. A pagare il prezzo più alto sono ancora i giovani: i senza lavoro tra i 15 e i 24 anni a luglio sono il 35,3%, in aumento di 1,3 punti percentuali su giugno e di 7,4 punti su base annua.

Tranquilli. Sono solo numeri. C’è chi sa interpretarli bene. C’è chi ci guida guardando all’Europa che ci ama, alle banche e ai finanzieri che perseguono interessi collettivi, a quella moneta unica che sembra essere diventato l’altare sul quale si possono sacrificare tutti. Evviva Monti, siamo con te! Non hai ricevuto il mandato popolare per governare, ma poco importa. Una quisquilia, direbbe il Principe de Curtis. Di fronte alle quisquilie, c’è poco da dire. Sono molto più grandi i benefici dell’azione di governo che le famiglie italiane hanno ricevuto, le idee per lo sviluppo e la crescita che sono state varate, le prospettive di speranza per i pensionati, i giovani senza lavoro e i precari. E poi, presto, ci saranno nuove elezioni. Ha ragione Casini: Monti è una risorsa del paese, alla quale non si può rinunciare: o Presidente del Consiglio o Presidente della Repubblica. È indifferente. Devota e pia, la politica sa quello che vuole. Anche perché, essendosi autospesa, non può fare finta di essere ancora viva. Ha necessità, per sopravvivere, di mascherarsi e di occultarsi.

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