Il PDL sembra impazzito


di Danilo Quinto
È iniziata la sarabanda per le prossime elezioni comunali di Roma. “Repubblica” realizza uno “scoop”, raccontando della telefonata nella quale Berlusconi invita Alemanno a fare un “passo indietro”. Il Sindaco di Roma smentisce e replica sul suo account ufficiale su twitter, facendosi fotografare di spalle

con la scritta “Hic manebimus optime”, alla maniera di Obama, che ha risposto all’arringa di Clint Eastwood con una
foto nella quale era ripreso di spalle, nella quale si leggeva “questa sedia è occupata”. I giornali raccontano anche di candidati del centrodestra che sostituirebbero Alemanno nella sfida con Nicola Zingaretti, il presidente della Provincia di Roma che viene dato per favorito. Si fa il nome di Giorgia Meloni, il Ministro più giovane dell’ultimo Governo Berlusconi. Romana de Roma. Piglio deciso. Cultura che ricorda quella dei due personaggi di Carlo Verdone in “Viaggi di nozze”, che ripetono entrambi agli amici al telefono: “Che fate? Come state? Dove ‘annate?”.
Il PDL sembra impazzito. Dopo aver consegnato il Governo del paese a Monti e ai suoi tecnici, vuole ripetere l’operazione, consegnando la capitale, questa volta, allo schieramento avversario. Che Alemanno abbia commesso errori è fuori discussione, ma sostituirlo ora, addirittura prima delle primarie previste il 26 gennaio, significa essere masochisti. Mettiamo nel conto che la partita è politicamente più ampia e complessa - Quirinale, Governo del paese, Roma… - e si presta ad accordi sotto banco e a do ut des. Ma anche mettendo nel conto tutto questo, così si rischia solo di sprofondare nella sconfitta certa. Su tutto. C’è qualcuno all’interno del PDL che ha il coraggio di spiegarglielo a Berlusconi?

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