di Eugenio Corti
Le case nuove erano sorte attorno al vecchio nucleo: senza confronto più comode e più ricche delle vecchie, erano tuttavia incredibilmente disformi tra loro e disposte - qui come dovunque - con disordine perfino sorprendente: in qualche modo allineate, però voltate in ogni senso, le alte mescolate
alle basse, in stili e colori diversi, non di raro cervellotici, al punto che il paesaggio un tempo così bello ne veniva irrimediabilmente deturpato.
(Il cavallo rosso, p. 1237)
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