di David Taglieri
Lo scorso 11 luglio 2012 a Roma presso la Fondazione Lepanto si è tenuta la presentazione del libro ”Da Servo di Pannella a Figlio libero di Dio”, scritto dall’ex tesoriere del partito radicale Danilo Quinto ed edito da “Fede e Cultura” di Verona, con la prefazione di Mons. Luigi Negri; a tenere la conferenza il padrone di casa, Prof. Roberto De Mattei.
Lo stesso ha illustrato i tratti salienti della biografia di Danilo Quinto, che in qualche modo è stata segnata da una
conversione, di vita, culturale e religiosa: a metà strada fra saggio, attualità e vita romanzata, il libro è soprattutto testimonianza personale, che aggrega tutti i tasselli dell’esistenza di un ex radicale.
La caratteristica preminente di un radicale convinto è quella di permeare la propria vita personale e privata di battaglie ultra-libertarie, ricorrendo a tutte le strategie atte a coinvolgere e far cadere nella rete amicizie, conoscenze ed estranei.
Il tutto con la tecnica raffinata di collocarsi in una zona politica trasversale, né a destra né a sinistra: il doppio tesseramento degli anni ’80 ne è una memoria non trascurabile; ai radicali non interessava se si fosse democristiani, comunisti o missini, l’obiettivo era far passare il proprio messaggio ed acquisire visibilità, per abbattere tradizioni religione e storia, e affermare il conformismo dominante del secolarismo.
Una ideologia che produce scontentezza, partendo dall’annichilimento della struttura familiare, considerata cellula arcaica e contraria all’individualismo tanto osannato da Pannella Bonino e Company; dalla promozione dell’aborto e la volontà attuale di regolarizzarlo come pratica diffusa; dalla diffusione delle droghe, che conducono l’uomo alla sottomissione nei confronti di una rivoluzione distruttiva.
Tutto questa ideologia o idiologia determinerà suicidi di massa, visto che anche gli stessi sono contemplati ed esaltati, quasi elevandoli a livello di gesti eroici.
Tutto partì negli anni ’70, con il “progetto aborto” depositato dalla strana coppia, socialisti e radicali, con il sostegno solido del movimento di liberazione della donna.
Nasce il Pri, ricorda Quinto, da una costola dei liberali, e definendosi un movimento democratico si dichiara anticomunista andando a cercare voti nella borghesia di destra e fra i ricchi poco sensibili a tematiche che prescindessero dalla economia.
La stessa visione radicale dell’economia e della politica estera, liberista e filoamericana, è solo un mezzo per attirare interesse, non sono in realtà tematiche al centro dell’azione radicale.
Gli stessi comunisti avevano una visione tradizionale e quasi conservatrice per il movimento di Pannella. Gli antichi comunisti certamente rincorrevano illusioni e proiezioni demagogiche, diffondevano visioni divorziste, ma erano anni luce dalla cancellazione del buon senso e del diritto naturale.
Si è concretizzata con la visione radicale la lezione prefigurata dal professore Augusto Del Noce, e cioè il partito radicale di massa.
Quinto inizia ad avere qualche screzio con Pannella, quando si apre alla conversione, ovvero dopo aver conosciuto l’attuale moglie, cantante molto credente … la prima cosa che disse al marito fu fulminante: “Se vuoi stare con me non è possibile servire due padroni diversi, io servo Dio, tu servi Pannella”.
Toccante l’intervento della moglie, conciso ma significativo, perché la bellezza della religione cattolica – dice sempre Quinto – è il dono totale ed incondizionato alla Libertà, figlia di Verità.
Fino alla morte si può passare dal male al bene e viceversa, e la perseveranza è dono di Dio.
Oggi collaboratore di Corrispondenza Romana, Quinto ha avuto intorno a sé terra bruciata dai radicali dopo la rottura con Pannella.
L’editore Zenone di “Fede e Cultura” ha fatto pubblicare il libro dopo che lo stesso è stato rifiutato da ben tre case editrici.
I radicali son riusciti a manipolare opinione pubblica e ambienti cattolici, parlando di vita come di “escrescenza della carne” e considerando i bambini non nati quali “rifiuti speciali”.
E’ degli ultimi giorni la notizia di ulteriori finanziamenti a Pannella da parte dell’amico Mario Monti.
Quel che più si deve temere dell’ideologia radicale è la tanto osannata Religiosità Laica spesso citata dal leader Pannella, un ossimoro già di per sé.
È chiaro che la tattica è quella di far dilagare le proprie idee nelle sedi del Pd, del Pdl , nelle parrocchie e nel mondo dell’associazionismo, nella vita di tutti i giorni.
A Quinto il coraggio, il merito, l’onore di aver descritto con precisione i meccanismi, talora sconosciuti, del pensare radicale.
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