di Danilo Quinto
"Ho riferito al cancelliere Merkel del crescente risentimento qui in Parlamento contro l'Ue, contro l'euro, contro i tedeschi e a volte contro lo stesso cancelliere", afferma il Presidente del Consiglio italiano in un'intervista allo 'Spiegel'. "Questo però - aggiunge Monti - è un problema che va molto oltre il rapporto tra Germania e Italia. Le tensioni che da anni accompagnano l'Eurozona hanno già i connotati di una dissoluzione psicologica dell'Europa. Dobbiamo lavorare duro per contrastarle".
"Ho riferito al cancelliere Merkel del crescente risentimento qui in Parlamento contro l'Ue, contro l'euro, contro i tedeschi e a volte contro lo stesso cancelliere", afferma il Presidente del Consiglio italiano in un'intervista allo 'Spiegel'. "Questo però - aggiunge Monti - è un problema che va molto oltre il rapporto tra Germania e Italia. Le tensioni che da anni accompagnano l'Eurozona hanno già i connotati di una dissoluzione psicologica dell'Europa. Dobbiamo lavorare duro per contrastarle".
Monti si accorge che l’Eurozona è circondata da “tensioni”. Lo
invitiamo a leggere, perché si chiarisca le idee, il magistrale articolo di Magdi Cristiano Allam, apparso su “Il Giornale” del 23 luglio scorso, intitolato “Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa”. “Ci siamo impegnati – scrive Magdi Cristiano Allam - al fine di dimezzare il debito pubblico per portarlo al 60% del Pil, a ridurre i costi dello Stato di 45 miliardi di euro all'anno per i prossimi 20 anni, ciò che si tradurrà in nuove tasse e ulteriori tagli alla spesa pubblica; mentre per creare il Fondo Salva-Stati, l'Italia si è accollata la quota di 125 miliardi di euro, che non abbiamo. Nasciamo indebitati perché la moneta non la emette lo Stato ma una banca privata e abbiamo sottoscritto degli accordi con istituzioni sovranazionali le cui sentenze sono inappellabili. D'ora in poi lavoreremo sempre di più e vivremo sempre peggio per pagare i debiti. Ci limiteremo a produrre per consumare beni materiali, non ci saranno né risorse né tempo per occuparci della dimensione spirituale. Siamo ad un bivio epocale: salvare l'euro per morire noi come persona, oppure riscattare la sovranità monetaria per salvaguardare la nostra umanità”.
Non è necessario aggiungere una parola di più. Altro che “tensioni”, signor Presidente del Consiglio. Avete pensato di costruire un’Europa economica, che neppure esiste, giudicate irreversibile la scelta dell’euro e affidate a élite economiche e finanziarie le sorti di interi popoli. Occorrono scelte umane, per uscire dalla crisi. È la loro mancanza che dissolve tutto.
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